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Cos’è e quando si usa il Narcan, il medicinale che ha salvato la vita a Madonna

Secondo indiscrezioni di stampa la cantante Madonna sarebbe stata rianimata grazie a un’iniezione di Narcan (Naloxone), un farmaco utilizzato per il trattamento da overdose da oppiodi e in caso di shock. Cos’è, come agisce e quali sono i suoi effetti collaterali.
A cura di Andrea Centini
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Tra i composti inseriti nell'elenco dei farmaci essenziali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) figura il Naloxone, commercializzato con il nome di Narcan. Si tratta di un farmaco narcotico di emergenza noto principalmente per contrastare le conseguenze da overdose da oppioidi, sebbene abbia anche altri utilizzi, come ad esempio il trattamento di varie tipologie di shock (settico, emorragico, cardiogeno etc etc). Come riportato dal giornale statunitense Radar Online, la cantante Madonna sarebbe stata rianimata col Narcan dopo essere stata trovata priva di sensi proprio a causa di uno shock settico, una condizione potenzialmente fatale innescata da un'infezione che determina il collasso della pressione sanguigna. Il manager di Madonna ha dichiarato che la cantante era stata colpita proprio da un'infezione batterica.

Cos'è il Narcan e a cosa serve

Il Naloxone, brevettato nel 1961 dai ricercatori Mozes Lewenstein e Jack Fishman e dal colosso farmaceutico giapponese Daiichi Sankyo, è un composto chimico che si dissolve nei grassi (lipofilo) ed è tecnicamente definito come antagonista non selettivo e competitivo del recettore degli oppioidi. È un derivato dall'oppioide analgesico ossimorfone ed è un bloccante degli oppiodi; in pratica un narcotico che agisce invertendo gli effetti di altri narcotici, come spiegato dall'Istituto Humanitas. L'inversione è temporanea e possono essere necessarie più iniezioni per contrastare la depressione respiratoria innescata da una grave overdose da oppiodi.

La Food and Drug Administration (FDA), l'agenzia federale statunitense deputata alla regolamentazione dei farmaci, dei prodotti alimentari e delle terapie sperimentali, lo ha approvato contro l'overdose da oppioidi sin dal 1971, avendo dimostrato notevole efficacia nel contrastarla. Da marzo di quest'anno è stato approvato anche in versione spray nasale senza prescrizione medica, a causa della vera e propria strage provocata dalla dipendenza da oppioidi. Sono morti oltre 100.000 cittadini statunitensi in un solo anno, in particolar modo a causa del famigerato Fentanyl. L'Istituto Humanitas spiega che il Narcan può essere utilizzato anche durante gli interventi chirurgici o nel trattamento del dolore. Nel caso specifico, viene impiegato anche come trattamento sperimentale contro l'insensibilità congenita al dolore con anidrosi, una rara patologia autosomica recessiva caratterizzata dall'incapacità di percepire il dolore e la temperatura, oltre che dall'impossibilità di sudare.

Quando si utilizza il Narcan

Come specificato, il Narcan (Naloxone) è considerato un trattamento d'elezione nel contrasto all'overdose da oppioidi, pertanto viene fornito nei kit di emergenza per le persone che soffrono di determinate tossicodipendenze e in quelli degli operatori sanitari. La Cleveland Clinic sottolinea che l'iniezione va eseguita nella parte esterna della coscia anche attraverso i vestiti, qualora fosse necessario: la somministrazione endovenosa (in ambito ospedaliero) agisce entro un paio di minuti; quella sottocutanea / intramuscolare agisce entro 5 minuti. L'utilizzo è raccomandato in emergenza quando l'overdose da oppioidi determina un rallentamento della respirazione, grave sonnolenza o difficoltà a rimanere svegli, come evidenziato dall'istituto di ricerca statunitense. Dopo l'utilizzo al di fuori dei contesti sanitari è fondamentale contattare immediatamente l'assistenza medica, dato che potrebbero essere necessarie iniezioni supplementari.

Poiché studi su modelli animali hanno dimostrato che gli oppioidi giocano un ruolo anche nella fisiopatologia di varie tipologie di shock (settico, cardiogeno, spinale, ipovolemico, spinale etc etc), come emerso dallo studio “Naloxone for shock” caricato su PubMed, il farmaco è stato approvato anche nel trattamento di queste condizioni nell'uomo, legate a un crollo della pressione sanguigna. Il Naloxone, infatti, migliora la pressione sanguigna e può permettere il recupero, anche se l'efficacia in tal senso non è ancora stata pienamente dimostrata. Il farmaco può essere utilizzato anche per il trattamento del prurito e della costipazione provocati dall'assunzione di oppioidi. Inoltre può agire come antagonista della clonidina in caso di sovradosaggio, trattandosi di un farmaco che abbassa la pressione.

Come agisce sul corpo

Il Naloxone o Narcan è un antagonista del recettore degli oppioidi non selettivo e competitivo; una volta assunto blocca principalmente il recettore μ-oppioide (MOR), impedendo ai principi attivi degli oppiodi di legarsi ad esso. In pratica, ne interrompe l'attivazione. Poiché è l'overdose da oppiodi a determinare la depressione respiratoria e il collasso pressorio, il Narcan permette di ripristinare temporaneamente la situazione, fino a quando non scompare del tutto l'effetto degli oppiodi assunti. Come indicato, può essere necessario somministrare più volte il farmaco. Il meccanismo d'azione non è tuttavia ancora pienamente compreso.

I possibili effetti collaterali

La Cleveland Clinic indica che tra i potenziali effetti collaterali del Narcan possono emergere reazioni allergiche come “eruzioni cutanee, prurito, orticaria, gonfiore del viso, delle labbra, della lingua o della gola”. Possibili anche confusione, vertigini, agitazione, irrequietezza e irritabilità. L'Istitutto Humanitas segnala tra gli altri anche febbre, sudorazione, battito cardiaco pesante, bradicardia (battito cardiaco lento), epistassi (perdita di sangue dal naso), dolori e senso di oppressione al petto, senso di svenimento e altri. In caso di reazioni avverse dopo l'autosomministrazione (o il supporto di un terzo) è fondamentale contattare l'assistenza sanitaria.

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