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Come smaltire l’albero di Natale (vero o finto) alla fine delle feste

Alla fine delle feste natalizie in molti si chiedono come comportarsi con l’albero di Natale: ecco cosa fare se la pianta è viva, morta o artificiale.
A cura di Andrea Centini
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Le festività sono appena concluse e in questi giorni stiamo riponendo addobbi e decorazioni varie in attesa di "rispolverarle" il prossimo dicembre. In molti, tuttavia, sono assaliti da un grosso dubbio: “E ora che faccio con l'albero di Natale?”. Che si tratti di una pianta viva, morta o finta, va sempre e comunque smaltita in modo corretto; improvvisando, infatti, non solo si rischia di fare danni all'ambiente, ma anche di sfociare nell'illegalità. Secondo un'indagine della Coldiretti, circa il 90 percento delle famiglie italiane non rinuncia all'albero di Natale durante le feste, pertanto il numero di piante da smaltire ogni anno – vere o artificiali che siano – è nell'ordine di svariati milioni. Ecco come comportarsi in base alle diverse circostante.

Cosa fare con un albero vivo

La stragrande maggioranza degli alberi di Natale veri acquistati in Italia sono vivi; non sono cioè stati sottoposti alla recisione della radice. Ciò significa che dopo l'Epifania ci ritroviamo a casa un bellissimo albero in piena salute, molto probabilmente un abete rosso o peccio (Picea abies). Ci sono varie opzioni per gestire la pianta, a volte piuttosto ingombrante. Può capitare che lo stesso vivaio in cui lo abbiamo comprato sia disponibile al ritiro al termine delle feste natalizie e alla riconsegna in quelle successive. Accertatevene al momento dell'acquisto. Se disponiamo di un giardino possiamo prendere in considerazione l'ipotesi di piantarlo, a patto però che si viva in aree montane degli Appennini e delle Alpi; l'abete rosso, infatti, non tollera affatto il clima Mediterraneo, dunque sarebbe inevitabilmente destinato a morire nel giro di poco tempo. Gli alberi di Natale vivi possono essere inseriti in specifici progetti di piantumazione organizzati dai comuni; anche in questo caso è doveroso contattare quello della propria residenza per sapere se qualche ente è disponibile al ritiro. Va invece assolutamente evitata la piantumazione autonoma in natura; si rischia infatti di arrecare danni significativi all'ecosistema, ad esempio introducendo impurità e difetti genetici in una foresta.

Cosa fare con un albero morto

Circa il 10 percento degli alberi di Natale acquistati dagli italiani sono i cosiddetti cimali, le “punte d'abete”, alberi cui sono state recise le radici e per questo sono destinati a seccarsi nel giro di poche settimane. Un abete morto può essere trasformato in legna da ardere per il caminetto e in compost, oppure può essere consegnato all'isola ecologica del proprio comune di residenza, o inserito in appositi cassonetti per le ramaglie (laddove presenti). Alcuni comuni organizzano il ritiro direttamente a casa. Non tutti gli abeti acquistati vivi sopravvivono, quelli che muoiono vanno trattati esattamente come i cedui privi di radici.

Cosa fare con un albero sintetico

Secondo la Coldiretti ogni anno in Italia vengono comprati circa 5 milioni di alberi di Natale sintetici, molti dei quali finiscono per deteriorarsi e rompersi, rendendo necessaria la sostituzione (anche se c'è chi usa lo stesso da moltissimi anni). Se si tratta di un albero piccolo potrebbe essere possibile smaltirlo nell'indifferenziata o nella plastica, ma è sempre doveroso consultare il proprio Comune per sapere se accetta o meno queste possibilità. Gli alberi grandi vanno invece portati all'isola ecologia dove verranno inseriti nei processi di riciclaggio, laddove possibile.

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