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Bassi livelli di testosterone associati al rischio di demenza e Alzheimer

Analizzando i dati di 160mila uomini è stato scoperto che bassi livelli di testosterone sono associati a un rischio superiore di demenza e Alzheimer.
A cura di Andrea Centini
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Gli uomini con un basso livello di testosterone hanno un rischio superiore di sviluppare la demenza, compreso il morbo di Alzheimer, una patologia neurodegenerativa che colpisce decine di milioni di persone in tutto il mondo. Concentrazioni ridotte del principale ormone sessuale maschile, legato alla sviluppo dei genitali, ai caratteri sessuali secondari, al desiderio sessuale (libido), alla muscolatura, alla produzione di spermatozoi e ad altre funzioni, anche in passato erano state associate a diverse forme di demenza, tuttavia il nesso non era mai apparso solido. Non a caso lo studio “Testosterone Treatment and Cognitive Function in Older Men With Low Testosterone and Age-Associated Memory Impairment” determinò che una terapia a base di testosterone in persone con disturbi cognitivi (come la perdita di memoria, tipica dell'Alzheimer) non offre benefici rispetto al placebo. Ciò nonostante una nuova approfondita ricerca ha trovato un'associazione statisticamente rilevante tra bassi livelli di testosterone e demenza.

A condurre il nuovo studio è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università dell'Australia Occidentale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Divisione di Endocrinologia, Diabete e Gastroenterologia della Scuola di Scienze Mediche dell'Università di Manchester, della Divisione di Endocrinologia dell'Università Johns Hopkins, della Scuola di Medicina dell'Università di Washington e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor Bu B. Yeap, docente presso la Scuola di Medicina dell'ateneo australiano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati della Biobanca Britannica (UK Biobank), un database biomedico che contiene informazioni genetiche e sanitarie di oltre 500mila persone residenti nel Regno Unito. Il professor Yeap e i colleghi si sono concentrati sulle cartelle cliniche di circa 160mila uomini con un'età media 61 anni, seguiti per un totale di 7 anni.

Durante il periodo di follow-up in 826 hanno sviluppato la demenza; fra essi in poco meno di 300 hanno ricevuto la diagnosi di morbo di Alzheimer. I ricercatori hanno incrociato l'incidenza di queste condizioni con i livelli di testosterone sierico e della globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG), scoprendo che gli uomini più anziani con concentrazioni basse di testosterone avevano un rischio significativamente superiore di sviluppare la demenza, così come uno basso di SHBG era associato a probabilità inferiori. È fondamentale sottolineare che si è trattato di uno studio di osservazione, dunque non è stato evidenziato alcun rapporto di causa-effetto tra bassi livelli di testosterone e demenza, tuttavia l'associazione statistica è piuttosto rilevante (hazard ratio [HR] = 1.43, 95% confidence interval [CI] = 1.13-1.81). Non è chiaro il ruolo biologico, ma il testosterone potrebbe avere una sorta di funzione protettiva contro la condizione. Un indizio può risiedere nel fatto che l'Alzheimer colpisce in prevalenza donne, che hanno notoriamente piccole concentrazioni di testosterone. I dettagli della ricerca “Lower serum testosterone concentrations are associated with a higher incidence of dementia in men: The UK Biobank prospective cohort study” sono stati pubblicati sulla rivista dell'Alzheimer Association.

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