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Approvato il primo vaccino al mondo per api: come funziona

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha approvato il primo vaccino per api da miele. Le colonie saranno protette dalla peste americana, una malattia in grado di spazzare via interi alveari.
A cura di Andrea Centini
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Negli Stati Uniti è stato approvato il primo vaccino al mondo destinato alle api. Il farmaco, sviluppato dall'azienda specializzata Dalan Animal Health e Diamond Animal Health, è stato progettato per proteggere le api da miele (Apis mellifera) dalla peste americana o PA, una devastante malattia causata da un batterio, resistente e in grado di spazzare via intere colonie. Fino ad oggi gli unici trattamenti contro queste infezioni si basavano sulla somministrazione di costosi antibiotici – dalla dubbia efficacia – o sulla distruzione per incenerimento dell'intera colonia infetta, per evitare la diffusione della peste americana ad altri alveari limitrofi. Grazie a questo vaccino verrà rivoluzionata la lotta contro la terribile malattia delle api.

Come spiegato in un comunicato stampa del Ministero della Salute, la peste americana è provocata dalle spore del batterio Paenibacillus larvae. È una malattia talmente significativa che nell'Unione Europea è “soggetta a denuncia nel contesto delle disposizioni relative agli scambi e all’export (Direttiva 92/65/EEC)”. La PA colpisce le covate delle colonie e solo le larve più giovani sono soggette ai suoi effetti (le api adulte sono immuni). Ma a causa della rapidità dell'infezione intere generazioni vengono eliminate e le colonie non riescono a produrre più un numero sufficiente di operaie per sostenersi, fino all'annientamento delle stesse. Si tratta dunque di una malattia estremamente pericolosa, in grado di arrecare gravissimi danni sia agli ecosistemi naturali – le api sono coinvolte nell'impollinazione di molteplici piante – che economici agli apicoltori.

Le spore del batterio Paenibacillus larvae giungono negli alveari trasportate da api vaganti che hanno visitato alveari infetti e si diffondono rapidamente. Possono restare vitali per anni negli elementi degli alveari contaminati e sono in grado di resistere tanto a condizioni meteorologiche estreme quanto a molti degli antibiotici efficaci contro altri batteri. Un vero e proprio dramma per le api, già fortemente minacciate da pesticidi, cambiamenti climatici, distruzione dell'habitat naturale e altri fattori antropici alla base della sindrome dello spopolamento degli alveari o CCD, che dal 2006 sta devastando colonie di api da miele in tutto il mondo. Grazie al nuovo vaccino si riuscirà almeno a tenere a bada la peste americana. Ma come funziona esattamente?

Come spiegato nel comunicato stampa ufficiale di Dalan Animal Health pubblicato su businesswire, il vaccino si basa su batteri di Paenibacillus larvae a cellule intere uccise, che vengono mescolati al cibo normalmente consumato dalle api operaie. Una volta digerito finisce nelle ghiandole che producono la pappa reale, la sostanza super nutritiva destinata alla regina. Il vaccino finisce così negli organi riproduttori e le uova prodotte dalla regina risultano immunizzate contro la peste americana. “Ci impegniamo a fornire soluzioni innovative per proteggere i nostri impollinatori e promuovere un'agricoltura sostenibile. La crescita della popolazione globale e il cambiamento climatico aumenteranno l'importanza dell'impollinazione delle api per garantire il nostro approvvigionamento alimentare. Il nostro vaccino è un passo avanti nella protezione delle api mellifere. Siamo pronti a cambiare il modo in cui ci prendiamo cura degli insetti, con un impatto sulla produzione alimentare su scala globale”, ha dichiarato la dottoressa Annette Kleiser, amministratrice delegata di Dalan Animal Health.

L'entusiasmo per l'approvazione del vaccino dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) è già alle stelle tra gli apicoltori, come affermato dall'imprenditore Trevor Tauzer: “Questo è un entusiasmante passo avanti per gli apicoltori, poiché facciamo affidamento su un trattamento antibiotico che ha un'efficacia limitata e richiede molto tempo ed energia per essere applicato ai nostri alveari. Se riusciamo a prevenire un'infezione nei nostri alveari, possiamo evitare trattamenti costosi e concentrare le nostre energie su altri elementi importanti per mantenere in salute le nostre api”. Il vaccino non è legato a organismi geneticamente modificati (OGM), pertanto potrà essere utilizzato anche per l'agricoltura biologica. Non sono noti i tempi per l'approvazione nell'Unione Europea e dunque anche in Italia.

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