Allerta per forte tempesta solare tra l’1 e il 2 settembre: possibile aurora boreale sull’Italia

Allerta per una forte tempesta geomagnetica (classe G3) attesa tra l'1 e il 2 settembre. A causa di una violenta espulsione di massa coronale (CME) sprigionata dalla nostra stella, infatti, un rapido flusso di vento solare è in viaggio verso la Terra e, secondo le stime degli esperti, colpirà il campo magnetico del pianeta nelle ultime ore di oggi. Inizialmente è attesa una tempesta solare di classe G2, moderata, tuttavia si prevede che la coda del flusso inneschi un fenomeno forte (G3).

In passato le allerte G3, a causa dell'imprevedibilità intrinseca di questi eventi, si sono trasformate in spettacolari tempeste geomagnetiche G4 (acute) e non si può escludere che ciò possa accadere anche tra oggi e domani. È un aspetto significativo perché con questo valore tra gli “effetti collaterali” vi è la potenziale comparsa della magnifica aurora boreale (nell'emisfero settentrionale) anche in Italia, assieme ad altri fenomeni aurorali come i SAR. Tra il 2024 e il 2025 ci sono state alcune occasioni propizie, pertanto non costa nulla sperare nello spettacolo di luci colorate anche in questo inizio di settembre.
A diramare l'allerta per la forte tempesta geomagnetica attesa tra l'1 e il 2 settembre sono stati gli scienziati dello Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA (acronimo di National Oceanic and Atmospheric Administration), l'agenzia federale statunitense deputata allo studio e al monitoraggio di fenomeni atmosferici, oceani e meteo spaziale. Tra gli strumenti più efficaci per studiare le “intemperanze” del Sole, i fisici solari possono contare sui coronografi LASCO (Large Angle Spectrometer Coronagraph) sul telescopio spaziale Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) e il Compact CORonagraph (CCOR-1) installato sul satellite GOES-19 della NASA, che nei giorni scorsi ha catturato una spettacolare CME rivolta verso Marte. Proprio questi strumenti, che simulano una eclissi sul disco solare per analizzare al meglio ciò che avviene nell'atmosfera della stella, hanno ripreso la violentissima CME alla base dell'allerta.
A scatenare questo fenomeno esplosivo – che lancia nello spazio enormi quantità di materiale solare – è stato un brillamento (o eruzione solare) di classe M 2.7 scagliato dai turbolenti campi magnetici della macchia solare AR 4199. Nei giorni scorsi avevamo segnalato la presenza di un gigantesco e minaccioso complesso di macchie solari instabili rivolto verso la Terra, che avrebbe potuto portare proprio a un evento come quello che vi stiamo descrivendo.
Come evidenzia Solar Ham, la CME si è verificata alle 21:48 del Tempo Coordinato Universale – UTC (le 23:48 ora italiana) di sabato 30 agosto; poiché in genere il flusso di vento solare, una combinazione di plasma (particelle cariche elettricamente) e campi magnetici, impiega dalle 48 alle 72 ore per raggiungere la Terra, è per questo motivo che è stata diramata l'allerta per l'1 e 2 settembre. Talvolta il vento solare spigionato dalle CME può essere anche molto più veloce e instabile, dando vita a cosiddetti fenomeni “cannibali” che amplificano l'impatto del flusso. Quando colpisce il campo magnetico terrestre (o magnetosfera) dà vita alle tempeste geomagnetiche, che potenzialmente avere effetti catastrofici sulla Terra, dalla distruzione delle reti elettriche a quella dei satelliti. In questo caso, tuttavia, non è atteso un evento estremo (G5) più pericoloso.
Le possibilità di aurora boreale sull'Italia
Quando le particelle del vento solare raggiungono la magnetosfera, interagiscono con gli atomi presenti nell'alta atmosfera terrestre (ionosfera) – ad esempio azoto e ossigeno – e li eccitano, facendoli illuminare di colori brillanti. Inoltre si dispongono lungo le linee sinuose del campo magnetico; è ciò che dà vita ai meravigliosi “tendaggi” tipici delle aurore.

Attualmente il picco massimo di attività magnetica, come riporta l'applicazione specializzata Aurora Now, è atteso attorno alle 08:00 ora italiana di martedì 2 settembre. Ciò significa col Sole già sorto, quindi renderebbe eventuali aurore e fenomeni affini invisibili. L'indice Kp inoltre risulta di poco inferiore a 7; le aurore in Italia, in genere, diventano visibili da 7 in su. Ciò nonostante sottolineiamo che si tratta di stime e, come già accaduto in precedenza, i fenomeni possono risultare molto più intensi di quanto preventivato. Il nostro consiglio, pertanto, è quello di consultare eventuali portali specializzati e applicazioni che monitorano costantemente l'attività magnetica. Non si può escludere che il vento solare della CME risulti più forte stanotte e permetta di osservare una magnifica aurora – o magari i SAR – anche alle nostre latitudini.