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A novembre saremo 8 miliardi: l’India diventerà il Paese più popolato del mondo nel 2023

Entro la fine di quest’anno la popolazione umana raggiungerà quota 8 miliardi. La crescita globale è lenta, ma boom di fertilità in otto Paesi.
A cura di Andrea Centini
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Entro il 15 novembre di quest'anno l'umanità sarà composta da 8 miliardi di individui. La popolazione mondiale è infatti in costante crescita – seppur in rallentamento – e dovrebbe raggiungere il picco entro gli anni '80 del 2000, quando sulla Terra saranno presenti contemporaneamente 10,4 miliardi di persone. Nel momento in cui stiamo scrivendo, sulla base del contatore di worldometers.info – realizzato sui dati del World Population Prospect: the 2019 Revision delle Nazioni Unite e dell'International Programs Center at the U.S. Census Bureau – la popolazione mondiale umana si attesta a 7.960.070.692 di individui, dei quali 73.889.198 nati del 2022 e 216.081 nati proprio oggi, il 12 luglio 2022. Dall'inizio di quest'anno la popolazione è aumentata di 42.868.742 di persone, mentre dalla mezzanotte alle 13:30 di oggi sono nati 125.365 bambini. Questi dati ci proietteranno alla cifra tonda di 8 miliardi di esseri umani entro il 15 novembre.

Il calcolo è stato incluso nel nuovo rapporto World Population Prospects 2022 delle Nazioni Unite, pubblicato lunedì 11 luglio in occasione della Giornata mondiale della popolazione. Com'è ampiamente noto il calo demografico è un problema particolarmente significativo in Italia, ma lo è anche in molti altri Paesi sviluppati, dove il tasso di fertilità si attesta al di sotto di 2,1 bambini per donna, “il livello richiesto per una crescita zero nel lungo periodo per una popolazione con bassa mortalità”, scrive l'ONU. Non è un caso che la crescita della popolazione attuale sia la più lenta dal 1950 (è scesa sotto l'1 percento nel 2020).

Secondo l'ONU la popolazione umana raggiungerà comunque gli 8,5 miliardi di individui nel 2030 e i 9,7 miliardi nel 2050, fino al picco di 10,4 miliardi degli anni '80 (che dovrebbe restare stabile fino al 2100). A guidare la crescita del prossimo trentennio saranno soprattutto otto Paesi, dato che da essi dipenderà il 50 percento dell'aumento: sono la Repubblica democratica del Congo, l'Egitto, l'Etiopia, l'India, la Nigeria, il Pakistan, le Filippine e la Tanzania. L'India entro il prossimo anno dovrebbe raggiungere e superare la Cina come Paese più popoloso del pianeta (attualmente 1,4 miliardi di abitanti); il Dragone in questo momento ha un tasso di fertilità di 1.15 e il calo della popolazione dovrebbe iniziare a manifestarsi dal prossimo anno. In circa 60 Paesi paesi si registrerà un calo demografico superiore all'1 percento entro 30 anni.

“La Giornata Mondiale della Popolazione di quest'anno si verifica in un anno fondamentale, quando è attesa la nascita dell'otto miliardesimo abitante della Terra. Questa è un'occasione per celebrare la nostra diversità, riconoscere la nostra comune umanità e ammirare i progressi nella salute che hanno allungato la durata della vita e ridotto drasticamente i tassi di mortalità materna e infantile”, ha dichiarato in un comunicato stampa António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite. “Allo stesso tempo – ha aggiunto Guterres – è un promemoria della nostra responsabilità condivisa di prenderci cura del nostro pianeta e un momento per riflettere su dove ancora non riusciamo a rispettare i nostri impegni reciproci”. Grazie alle conquiste nel campo della medicina si prevede che la quota della popolazione composta dagli over 65 aumenterà dal 10 percento di quest'anno al 16 percento del 2050, con un'aspettativa di vita globale che si attesterà a 77,2 anni. Nonostante questi dati, secondo il recente studio “Fertility, mortality, migration, and population scenarios for 195 countries and territories from 2017 to 2100: a forecasting analysis for the Global Burden of Disease Study” la popolazione umana dovrebbe “crollare” a 8,8 miliardi di individui nel 2100.

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