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Indesit, gli operai ai Merloni: “Se non volete rotture di c… non trattateci come pupazzi”

Circa 200 lavoratori si sono dati appuntamento stamattina davanti alla villa della famiglia Merloni. Un altro cartello recitava: “Nonostante tutto, dalle vostre maestranze buone vacanze”.
A cura di Davide Falcioni
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Circa 200 operai della Indesit degli stabilimenti di Melano e Albacina, in provincia di Ancona, si sono dati appuntamento davanti al cancello della villa della famiglia Merloni, proprietaria dell'azienda: i lavoratori hanno esposto uno striscione che recitava: "Nonostante tutto, dalle vostre maestranze buone vacanze"! Le tute blu sono arrivate in auto per protestare contro il piano da 1.425 esuberi presentato dai vertici della società. “Se non volete rotture di c… – dice un altro cartello – non trattateci come pupazzi”. La manifestazione si è svolta pacificamente, comunque sorvegliata da agenti di polizia.

Ieri era stato il segretario provinciale della Fim-Cisl Andrea Cocco a pronunciare parole importanti: "I Merloni trascorrano buone vacanze ma riflettano sul da farsi, altrimenti li attenderà un settembre caldissimo”. Intanto da giorni vanno avanti incessantemente tavoli tecnici tra ministero e regioni interessate dagli esuberi della Indesit. Il tentativo è quello di limitare i danni, mettendo a punto iniziative concrete, in particolare la piattaforma di ricerca e sviluppo che potrebbe posizionarsi proprio all'interno dello sito di Melano, nelle Marche. “Indesit – si legge in una nota unitaria di Fim. Fiom e Uilm – ha dichiarato che è necessario effettuare ulteriori approfondimenti e verifiche e che pertanto occorre altro tempo prima di entrare nella fase negoziale, ribadendo la volontà di investire 70 milioni di euro ma anche vincolando la disponibilità a modificare il piano solo dinanzi ad esplicite azioni di sostegno”. Di fatto, dunque, una situazione di stallo che si trascinerà fino all'autunno. "All'Indesit – dichiara Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore elettrodomestici – chiediamo di impiegare il tempo del ‘pit stop' estivo per modificare finalmente il piano industriale ed alle istituzioni di utilizzare tutti gli strumenti messi a disposizione dal nostro ordinamento, per contrastare le delocalizzazioni".

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