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Incidente treno Brancaleone: la bimba è sfuggita alla madre che l’ha rincorsa, poi il dramma

Secondo una prima ricostruzione del dramma che si è consumato in Calabria, la piccola Giulia di sei anni sarebbe sfuggita alla madre che l’ha rincorsa senza accorgersi che proprio in quel momento stava sopraggiungendo il treno regionale. Nell’impatto sono morti la piccola e il fratello Lorenzo mentre la madre 49enne Simona Dall’Acqua è rimasta ferita in maniera grave.
A cura di Antonio Palma
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Mentre si trovavano nei pressi dei binari per andare al mare, la piccola di 6 anni sarebbe improvvisamente sfuggita di mano alla madre che l'ha rincorsa con l'altro figlio senza accorgersi che proprio in quel momento stava sopraggiungendo il treno regionale partito da Reggio Calabria e diretto a Catanzaro Lido che ha travolto il gruppo familiare, uccidendo sul colpo i due bambini. È questa la prima ricostruzione del terribile incidente  ferroviario avvenuto nel pomeriggio di mercoledì a Brancaleone (Reggio Calabria), in località San Giorgio, e costato la vita ai due piccoli di 12 e 6 anni, Lorenzo e Giulia Pipolo, e il ferimento grave della loro mamma Simona Dall’Acqua, 49enne originaria di Milano. La donna sarebbe stata costretta  ad inseguire la figlia per raggiungerla e farla allontanare dai binari insieme al figlio ma in quel momento è avvenuto l'impatto letale col convoglio ferroviario

La 49enne ha riportato un grave trauma cranico e fratture multiple al bacino e ad una spalla ed è ora ricoverata in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria dove è stata già sottoposta a un delicato intervento chirurgico per tamponare una emorragia cerebrale. Nell'ospedale è stata raggiunta dalla figlia maggiore, 16enne, non presente al momento della tragedia. Il dramma si è consumato in pochi attimi. I due bimbi e la madre erano appena scesi dall'auto del compagno della donna che stava parcheggiando in zona e per questo non era con loro al momento della tragedia, quando il treno li ha investiti in pieno. I piccoli non erano figli dell'uomo ma dell'ex marito della donna, stavano trascorrendo le vacanze con la madre e il nuovo compagno di lei , originario del posto ma insegnante a Milano come la 49enne.

La Procura della Repubblica di Locri intanto ha aperto un’inchiesta sull'incidente che come prima atto ha dato mandato alla Polizia ferroviaria di effettuare rilievi allo scopo di ricostruire la dinamica di quanto è accaduto e poi ha ascoltato i testimoni, in primis il macchinista del treno che è sotto shock. Lo stesso convoglio è stato posto sotto sequestro per ulteriori analisi tecniche. "Credo che quanto accaduto non si possa imputare ad un deficit di sicurezza" ha spiegato all’Ansa Vittorio Lascala, segretario dell’Associazione Ferrovie in Calabria e macchinista, aggiungendo: "È vero, in quel tratto non c’è alcuna barriera a delimitare il binario, ma è così ovunque, in Italia e direi in tutta Europa. Non sarebbe realisticamente possibile delimitare tutte le tratte di quel genere". "La Jonica è  lunga 450 chilometri, il 90% dei quali corrono lungo la costa. Al di là di questo fatto specifico, capita tutti i giorni di vedere persone che attraversano i binari anziché usare i sottopassi o i passaggi a livello. È un comportamento a rischio, vietato e assolutamente da evitare" ha ricordato il macchinista.

Sul caso è intervenuto anche il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che si è detto "sconvolto" dal dramma avvenuto in Calabria e ha espresso "totale vicinanza alla madre ferita e ai familiari". "Faremo di tutto per evitare che accada di nuovo, investiremo di più in ogni ambito della sicurezza ferroviaria, compresa la sensibilizzazione dei cittadini rispetto ai comportamenti più corretti da tenere quando ci si trova nei pressi di un binario" ,a promesso il rappresentante del governo.

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