Il lungo ponte del Pirellone. Ma il Parlamento da’ il “buon esempio”
Una bella pausa di venti giorni. Se l'è presa il Consiglio Regionale della Lombardia, chiuso per ferie fino al prossimo 8 maggio. Eh già, perché come fa notare un pezzo del Corriere della Sera, il Pirellone ha pensato bene di approfittare in qualche modo dei prossimi festivi, il 25 aprile e il 1° maggio, in un modo tutto suo. Da dove arriva questa decisione? Arriva dal fatto che il Consiglio si riunisce di solito il martedì. Calendario alla mano, l'ultima riunione è avvenuta il 17 aprile scorso (il giorno delle dimissioni di Davide Boni), la prossima dovrebbe tenersi dunque domani, 24 aprile. Ma c'è un problema: è la vigilia del Giorno della Liberazione. Non è festivo, ma poco importa. Quindi, tutti a casa. Appuntamento all'altro martedì che è, però, il 1° maggio e in quel caso è festa per davvero. Nel corso della "vacanza" ci sarebbero da convocare le commissioni consiliari. Ma non è detto che ciò avvenga.
Un lunghissimo "ponte" per il Pirellone che per un po' di tempo proverà ad allontanare gli scandali d'ogni genere che hanno coinvolto i suoi vari esponenti – dallo scandalo corruzione col giro di tangenti che ha visto coinvolto il già citato Boni a quello sulla sanità coi presunti viaggi pagati a Formigoni, passando per le vicende "secondarie" dei consiglieri Renzo Bossi, con la bufera che ha travolto la Lega Nord, e Nicole Minetti, indagata nel caso Ruby e ripudiata dallo stesso Governatore.
Ma per chi va in ferie tre settimane, c'è chi invece continuerà a lavorare. In tal senso, il buon esempio arriva (sorprendentemente) dal Parlamento italiano. La Camera si riunisce anche dopo la Festa della Liberazione (il 26 per l'esame del Def). Ma davvero stacanovista (almeno rispetto al Pirellone) è il Senato che dopo oggi, tornerà a riunirsi domani e giovedì. E' bene dire che quello che va dal 17 aprile al 8 maggio non rappresenta il periodo record di vacanza per Formigoni e soci. Le ultime vacanze natalizie per gli uomini del Pirellone sono infatti durate dal 21 dicembre al 17 gennaio dell'anno dopo. 28 giorni di festività. Meglio (o peggio, a seconda di come la si legge) si è fatto la scorsa estate: 50 giorni di ferie dal 29 luglio per tutti i consiglieri lombardi.
