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Il Forum delle Culture 2013 di Napoli a rischio: dimissioni e tagli paralizzano la kermesse catalana

Doveva essere la molla del riscatto di Napoli nel mondo, sta diventando una mesta figura per il capoluogo partenopeo. Il Forum Universale delle Culture 2013 perde un pezzo dietro l’altro: dopo le dimissioni di Francesco Caruso e di Peppe Barra, il sindaco de Magistris decide di dirigere le operazioni in prima persona. Ma potrebbe essere già troppo tardi.
A cura di Alessio Viscardi
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forum universale culture 2013

Il Forum Universale delle Culture 2013 di Napoli perde un pezzo al giorno e rischia di trasformarsi nel primo e più grande fallimento dell’amministrazione De Magistris -su cui ricadrebbero le colpe delle passate amministrazioni ei passi indietro di quelle attuali. Da fiore all’occhiello fortemente voluto dall’ex-sindaco Rosa Russo Iervolino, il format di appuntamenti e incontri culturali ideato a Barcellona sta diventando un carrozzone smembrato in ogni sua parte e gli attori che dovevano concorrere a finanziare i 101 giorni di attività nei luoghi più belli del capoluogo partenopeo ritirano la propria adesione. Gli spagnoli sono sbigottiti, riportano le cronache locali, e vorrebbero tirarsi indietro. Ma il sindaco di Napoli rimane fiducioso, forte della sua delega al Forum prende in mano le redini di questo cavallo senza freni che in un paio di anni ha ingoiato già milioni di euro.

Cos'è il Forum delle Culture? Se qualcuno fosse curioso e volesse avere informazioni sulla kermesse culturale del 2013 dovrebbe rinunciare a trovare chiarimenti sul sito istituzionale della fondazione napoletana  -non raggiungibile perché in fase di restyling- o sulla sezione dedicata al Forum del sito del Comune di Napoli -semplicemente, non esistente. Bisogna rifarsi a quanto riportato da Wikipedia: “Il Forum Universale delle Culture è un evento culturale internazionale promosso dall'Unesco ogni tre anni. L'evento è organizzato dalla Forum Foundation”. La prima edizione si tenne a Barcellona nel 2004, richiamando oltre 3 milioni di visitatori.

“Napoli, capitale mondiale delle culture nel 2013” questo lo slogan con cui fu salutata il 19 dicembre 2007 l’assegnazione della quarta edizione del Forum al capoluogo campano. A far festa l’allora sindaco Iervolino, l’ex-presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, e l’allora assessore alla Cultura, Nicola Oddati. Il progetto prevede 101 giorni di “dialoghi, esposizioni ed espressioni culturali” articolate in cinque grandi aree tematiche dedicate ai cinque continenti. Un evento faraonico, ospitalità a delegazioni di 101 città, un sezione speciale dedicata al mar Mediterraneo, un’Agorà da costruire nell’area occidentale della città (Bagnoli, da riqualificare anche con i fondi destinati alla kermesse).

Nicola Oddati fu nominato presidente del Forum delle Culture e della fondazione omonima, carica mantenuta fino all’elezione di Luigi de Magistris. Il nuovo sindaco lo sostituì poco dopo l’estate con il cantautore milanese Roberto Vecchioni, sollevando un vespaio di polemiche per il suo compenso vociferato di oltre 220 mila euro all’anno. Vecchioni dichiarò anche: “Mi sono detto: o faccio come il presidente di prima, mi prendo i soldi e vado ogni tanto a mettere qualche firma, oppure mi ci metto del tutto”. Oddati, sentitosi diffamato, querelò il vincitore di San Remo 2011, eppure le casse del Forum sembravano già irrimediabilmente svuoate, tanto che il primo cittadino costrinse il milanese ad accettare un compenso simbolico di 1€ per la presidenza. Dopo qualche mese, con un messaggio su Facebook, Vecchioni annunciava le proprie dimissioni perché non si sentiva all’altezza del compito, essendo soltanto un cantante: “Pensavo di dovermi occupare solo di cultura. Scusate, mi sbagliavo. torno a fare il lanciatore di coltelli, che forse mi riesce meglio”. Al suo posto viene nominato Sergio Marotta, ma il fuggi-fuggi non si arresta e altri due importanti nomi lasciano i propri ruoli: il direttore generale Francesco Caruso, nominato dalla Regione, e Peppe Barra, l’artista membro del comitato tecnico-scientifico della Fondazione. Entrambi sollevano polemiche sulla gestione della struttura, l’ex-ambasciatore critica pesantemente l’organizzazione arrivando ad affermare che “sinora è stata una vergogna per tutti”.

Tagli, fondi esauriti, debiti, tutte queste cose pesano sulle casse del Forum delle Culture 2013. Dei 40 milioni di euro che la Regione Campania avrebbe dovuto investire, necessari alla programmazione di tutti gli eventi, sembra ne saranno disponibili soltanto 15 -con una conseguente riduzione a soltanto sessanta giorni di eventi. Tra gli investitori, la Provincia di Napoli decide di ritirare la propria quota e utilizzare i fondi per impedire un’accisa sulle RC Auto napoletane. Il presidente Luigi Cesaro, qualche settimana fa, ha dato mandato alla rappresentante dell’ente Provincia in seno al Cda del Forum di rassegnare le proprie dimissioni. Al Comune di Napoli, al sindaco de Magistris in particolare, non resta che prendere sulle proprie spalle tutto il peso dell’organizzazione: “Abbiamo ereditato una Fondazione con una posizione debitoria significativa e una serie di ruoli che sono eccessivi rispetto alla snellezza che richiede l’evento” aveva già dichiarato il primo cittadino nelle settimane scorse, mentre ieri ha ufficializzato il suo coinvolgimento in prima persona: “il ruolo gestionale organizzativo dell'evento passa al sindaco, come titolare della città nella quale si svolge il Forum”.

Il Forum cade a pezzi, di chi è la colpa? Secondo de Magistris, i responsabili sono l’amministrazione e gli amministratori precedenti: “In questi sette mesi di amministrazione ci siamo dovuti rendere conto della grave situazione economico finanziaria della Fondazione, e abbiamo rilevato una serie di irregolarità al suo interno. L'abbiamo rilanciata con Vecchioni dal punto di vista dell'immagine, poi Marotta ci ha aiutato a ricostruire amministrativamente la situazione. Questa è un'uscita di emergenza per fare subito e bene”. Manca meno di un anno all’inizio del Forum e non sono ancora stati definiti i bandi e il programma degli eventi. Da Barcellona osservano preoccupati e, forse, cominciano a pensare di chiedere soldi e format indietro, prima che sia troppo tardi.

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