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Il boss Bernardo Provenzano resta al 41 bis: “Pericolo di contatti con la mafia”

Lo ha deciso il tribunale di Sorveglianza di Roma, che ha respinto il ricorso presentato dal suo difensore, secondo cui Provenzano è in condizioni di salute gravi. Per i magistrati resta il pericolo di contatti tra il boss e Cosa nostra.
A cura di Susanna Picone
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Niente revoca del carcere duro per Bernardo Provenzano, che dunque resta al 41 bis. Il Tribunale di sorveglianza di Roma ha infatti respinto il ricorso del legale del boss, l'avvocato Rosalba Di Gregorio, con cui si chiedeva la revoca del 41 bis per il capomafia. Nonostante l'ex capo di Cosa nostra sia in condizioni gravissime per i giudici resta il pericolo di contatti tra Provenzano e l'organizzazione mafiosa. Per questo il Tribunale ha confermato per lui il regime carcerario duro. Il capomafia corleonese è attualmente detenuto presso il carcere milanese di Opera, nel reparto di medicina protetta dell'ospedale San Paolo e in regime di 41 bis. Il ricorso dell’avvocato di Provenzano puntava sul “cronico e irreversibile decadimento intellettivo e sulla incapacità di comunicare” del suo assistito, elementi che farebbero venire meno la pericolosità che giustifica il 41 bis.

Resta il pericolo di contatti tra Provenzano e l’organizzazione mafiosa – I giudici danno per acquisito il decadimento cognitivo accertato da diverse perizie, ma sostengono che Provenzano, se stimolato, è in grado di muovere gli occhi e dire qualche parola di senso compiuto, anche se le funzioni motore sono compromesse e il boss non è in grado di mantenere l’attenzione per più di qualche secondo. “Tuttavia non è venuto meno il pericolo che Provenzano, capo indiscusso di Cosa nostra e punto di equilibrio tra le sue varie componenti, possa mantenere i contatti con l’organizzazione”, fanno sapere i giudici. Per il tribunale il deficit mentale “non esclude in termini di certezza che il boss possa impartire direttive criminali anche attraverso i familiari”. Ricordando che da latitante dava ordini attraverso i pizzini, i giudici sostengono che in momenti di lucidità Provenzano potrebbe dare indicazioni in grado “di assumere una valenza significativa e fatte pervenire all’esterno”.

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