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Grecia, Tsipras: “Il mio Paese usato come cavia per sperimentare l’austerità”

Entro domenica Tsipras dovrà presentare un piano “credibile” o la Grecia rischia l’uscita dall’Euro. Juncker: “Abbiamo preparato uno scenario di ‘Grexit’ alla Commissione Ue, così come uno di aiuti umanitari”.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE 15.15 – Il presidente della commissione Ue, Juncker, ha replicato a Tsipras in occasione della riunione plenaria di Strasburgo: "Senza l'interruzione dei negoziati avremmo raggiunto un'intesa: la Commissione Barroso non ha mai svolto confronti diretti come abbiamo fatto noi. Prima erano i tecnocrati a trattare, oggi i commissari, compreso il presidente. Il tavolo negoziale è il nostro posto ed è stato un errore abbandonarlo". E ancora: avevamo proposto "un programma di prestiti per 35 miliardi".

UPDATE ore 14.30 – Il Governo greco presenterà domani un programma di riforme "credibili": ad assicurarlo è stato Tsipras all'Europarlamento. "Se avessi voluto trascinare la Grecia fuori dall'euro non avrei fatto le dichiarazioni che ho fatto dopo il referendum. Non ho un piano segreto per uscire dall'euro. E vi sto parlando davvero con il cuore in mano"."In passato ci sono formate distorsioni che vanno superate"."Noi siamo stati i primi a prendere iniziative perché vogliamo abolire le baby pensioni".

UPDATE ore 12.40 – Il Fondo salva Stati, Esm, ha ricevuto la richiesta della Grecia. Lo riferisce un portavoce dello stesso Esm. Intanto Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, ha dichiarato: "La rottura delle trattative tra la Grecia e i suoi creditori internazionali ha avuto finora riflessi nel complesso contenuti sui mercati finanziari dell'area dell'euro, tuttavia, gli sviluppi di questa vicenda restano profondamente incerti: in questione non è solo il debito pubblico accumulato, ma anche come riportare la finanza pubblica su un sentiero sostenibile e, soprattutto, come rendere l'economia competitiva e capace di crescere".

UPDATE ore 11.30 – Il leader del Ppe Weber, vicino alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ha replicato duramente a Tsipras nel corso della plenaria a Strasburgo: "Con il referendum lei ha distrutto la fiducia in Europa. Lei ha un bilancio catastrofico, non rappresenta la speranza. Lei ha organizzato il referendum, ora anche la Slovacchia lo vuole fare perché ne hanno abbastanza di pagare per voi".

UPDATE ore 10.40 – Nel suo discorso al Parlamento Europeo di Strasburgo Alexis Tsipras ha lanciato un duro attacco alle "istituzioni internazionali" che negli anni hanno chiesto ai governi ellenici misure "lacrime e sangue": "Il mio Paese è stato usato come cavia per sperimentare l'austerità. Questo esperimento, dobbiamo ammetterlo, è fallito". Il leader greco ha sottolineato come gli aiuti economici finora stanziati siano andati sempre alle banche, "mai al popolo". "Il nostro piano economico sarà basato su una equa ripartizione degli oneri ed è in grado di soddisfare il fabbisogno finanziario del paese. Include un programma di forti investimenti pubblici per combattere la disoccupazione e favorire l'imprenditorialità. Intendiamo anche affrontare una seria discussione sul nostro debito pubblico". Tsipras ha dichiarato, inoltre, di non essere tra i politici convinti che le colpe della situazione in Grecia siano da attribuire solo ai governi stranieri.

A tre giorni dal "NO" del popolo greco al piano di austerity richiesto da Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea i toni cominciano a farsi perentori. Se il presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker "non esclude" più un'uscita di Atene dall'euro, il presidente del Consiglio UE Donald Tusk avverte che Tsipras ha 5 giorni, "poi il negoziato fallisce". Il clima, tuttavia, pare essere carico di sfiducia e lo spettro del Grexit sembra essere dietro l'angolo.

Oggi Alexis Tsipras parlerà dal Parlamento Europeo di Strasburgo, annunciando probabilmente le linee guida del piano che sta mettendo a punto e presenterà domenica. Ieri il leader greco ha chiesto un nuovo prestito da 7 miliardi di euro che consenta al paese di fronteggiare le emergenze e rinegoziare un nuovo programma con calma. La richiesta è stata tuttavia bocciata dall'Eurogruppo, con in testa i paese "new entry" che hanno rivendicato i sacrifici fatti per entrare nella moneta unica e chiedono che lo stesso trattamento venga riservato ad Atene.

Dal canto suo Angela Merkel, vera regista delle operazioni in seno all'Unione Europea, non escluda la possibilità di un nuovo prestito a patto che Tsipras presenti "proposte di riforme credibili": le stesse, probabilmente, che il popolo greco ha rifiutato. La cancelliera tedesca ha aggiunto che occorre una "prospettiva a lungo termine, e quando questa sarà definita allora potremo parlare del breve periodo", chiudendo di fatto alla richiesta del prestito ponte. Dal canto suo il presidente del Consiglio dell'UE ha detto: "Non ho mai parlato di scadenze ma oggi dico che abbiamo solo 5 giorni per trovare l'accordo finale, tutti hanno responsabilità di trovare una soluzione altrimenti si profila il fallimento della Grecia e delle sue banche".

Il capo della Commissione Europea Juncker ha invece dichiarato: "Non escludo alcuna ipotesi: abbiamo preparato uno scenario di ‘Grexit' alla Commissione Ue, così come uno di aiuti umanitari, ma quello che preferisco è uno scenario per mantenere la Grecia nell'eurozona".

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