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Giuseppe Conte: “Non mi sento commissariato da Salvini, fa parte del mio governo”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Bruxelles per il vertice europeo, assicura di non sentirsi commissariato da Matteo Salvini, neanche dopo il trionfo elettorale della Lega: “Commissariato da chi? Salvini ha sempre fatto parte delle forze del mio governo. Perché dovrei sentirmi commissariato?”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Parla da Bruxelles, in occasione del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E il primo commento è sul vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, trionfatore delle elezioni europee: “Commissariato da chi? Salvini ha sempre fatto parte delle forze del mio governo. Perché dovrei sentirmi commissariato?”, dice Conte arrivando al vertice e rispondendo a chi gli chiede se si sente commissariato dal leader leghista. Il focus di Conte è ora sul post-elezioni, superata questa lunga fase di campagna elettorale: “Adesso dobbiamo lavorare, abbiamo in cantiere tantissime iniziative e dobbiamo rilanciare l'azione di governo”.

Nel futuro prossimo c’è anche la legge di Bilancio, con la flat tax a cui la Lega tiene tanto e per cui si dice pronta a investire 30 miliardi di euro: “Non abbiamo ancora iniziato a discutere di manovra economica e non abbiamo ancora iniziato a discutere di riforma fiscale. Fatemi riprendere le fila del dialogo con le forze di maggioranza dopo la competizione elettorale”. Secondo Conte “le priorità sono tantissime, innanzitutto quelle scritte nel contratto di governo e poi dobbiamo rilanciare la ricerca, rafforzare la formazione, la riforma fiscale, lavorare per l'economia circolare. Ci sono tantissimi obiettivi. Siamo al rush finale sul decreto Sblocca cantieri e sul decreto Crescita”.

Nessun commento sul voto del 26 maggio: “È giusto che gli esponenti delle forze politiche che hanno fatto campagna elettorale adesso abbiano il tempo per commentarla. Non mi sono cimentato, credo che neppure a casa sappiano per chi ho votato. Mi sono tenuto lontano, perché è giusto, nel mio ruolo, aver vissuto da privato cittadino votante la campagna elettorale”. Tra le prossime partite a cui pensare, a livello comunitario, c’è anche quella del commissario italiano da indicare per l’esecutivo Ue: “Adesso non è il momento di dire quale commissario e come. Abbiamo delle chance per far recitare all'Italia il ruolo che merita, abbiamo tutto l'interesse e la determinazione per rivendicare per l'Italia le posizioni che merita”. E sempre per il futuro dell’Ue c’è anche il capitolo Bce, con l’ipotesi di rivedere il mandato della Banca centrale europea: “Ci sono tanti dossier aperti, uno è anche quello: abbiamo tanto da lavorare”.

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