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Giochi 2026, Coni: “Italia presenti candidatura condivisa Torino-Milano-Cortina”. M5S non ci sta

Giovanni Malagò, presidente del Coni, alla fine della riunione della commissione di valutazione dei Giochi invernali 2026 ha trovato una soluzione: “La commissione indica in assoluto come strada da seguire e come auspicio la candidatura congiunta con le tre città per far sì che ci sia una vera candidatura italiana”. Ma in Comune a Torino è battaglia: i consiglieri del M5S attaccano la posizione di apertura della sindaca Appendino.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo una lunga trattativa Giovanni Malagò è riuscito a portare avanti l'idea di una candidatura unitaria Milano-Torino-Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026. Il presidente del Coni ha fortemente sostenuto questo progetto: "La commissione indica in assoluto come strada da seguire e come auspicio la candidatura congiunta con le tre città per far sì che ci sia una vera candidatura italiana", ha detto ieri, dopo l'ultima riunione della commissione di valutazione sui Giochi. Oggi, 1 agosto, la Giunta nazionale del Coni ha dato il via libera definitivo alla candidatura. I membri di Giunta si sono espressi all'unanimità a favore di questa soluzione. Nel pomeriggio sarà il Consiglio nazionale ad ufficializzare la candidatura con una delibera.

"È una novità assoluta. È stata ottenuta dal Cio la possibilità di avere un riscontro di pari dignità da parte delle tre città". La scelta finale da parte del Cio avverrà però nel settembre 2019, quando a Milano si terrà la sessione del Comitato Olimpico Internazionale. Non ci sono notizie invece riguardo al nome che assumerà la candidatura italiana: "Non lo sappiamo ancora", ha detto Malagò.

"L'obiettivo è stata l'unitarietà della candidatura, poi l'aspetto dei costi-benefici" – ha spiegato soddisfatto Malagò – "Questa è la candidatura che costa meno a detta dalla valutazione delle singole candidature. Si è cercato di prendere il meglio da ogni singolo dossier". Sui parla in tutto di un costo di 400 milioni. Il presidente del Coni ha specificato che "abbiamo ricevuto la disponibilità di Milano e di Cortina. Aspettiamo di sapere se c'è anche quella di Torino. Questa è un'occasione più unica che rara nella storia delle Olimpiadi".

"Il governo incontrerà le città candidate e soprattutto verificherà la compatibilità delle linee guida con quelle poste dal Consiglio dei ministri" – è la risposta del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti  "Prendiamo atto della proposta del Coni. Non abbiamo ancora visto il dossier e su questo ci riserviamo di intervenire"- 

Milano e Cortina nei giorni scorsi avevano fatto sapere di essere d'accordo. Lo stesso governatore Luca Zaia lo ha confermato: "Ieri c'è stato un giusto e gradito approfondimento rispetto al dossier del Veneto, che è la proposta low cost con 380 milioni di euro, che garantisce 15 discipline olimpiche tutte in montagna, quindi tutte nell'hub più grande degli sport invernali in Europa. Si sente parlare di messa in rete di più realtà" – ha aggiunto Zaia – "ma noi fino a quando non vediamo la proposta nero su bianco rimaniamo fermi sulla nostra. Abbiamo fiducia nel presidente Malagò, nella commissione tecnica per cui il dato di fatto per ora è che Cortina c'è e ci sarà sempre".

Anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha espresso parere favorevole: "Mi dispiace se non c'è un accordo, credo che sarebbe stato più bello se l'Italia che uscisse con una risposta condivisa. Ciò non toglie" – ha aggiunto Fontana – "che sono assolutamente convinto che la nostra proposta debba essere sicuramente privilegiata rispetto alle altre". 

Ma il sindaco di Milano Beppe Sala, in una lettera indirizzata oggi a Malagò, ha sollevato delle perplessità: "Nella scelta della candidatura per i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2026 le ragioni della politica stanno prevalendo su quelle sportive e territoriali. Milano non ritiene auspicabile una sua partecipazione alla governance del 2026".

Anche sindaca Chiara Appendino però frena. La sindaca pentastellata ha sottolineato in una lettera che una decisione del genere può essere presa solo dal governo: "Una candidatura unica sarebbe migliore" rispetto a una unitaria con Cortina e Milano, ha detto Appendono, aggiungendo che comunque Torino "è a disposizione", ma solo a fronte di una decisione del governo nazionale.

Lo scontro a Torino nel M5S

All'interno del Comune non tutti approvano l'apertura mostrata dal primo cittadino. I consiglieri Damiano Carretto, Maura Paoli, Daniela Albano e Viviana Ferrero hanno scritto un post molto duro su Facebook, criticando la decisione della sindaca Chiara Appendino di offrire la disponibilità ad una candidatura di Torino con Milano e Cortina se a decidere in tal senso sarà il governo nazionale. "La sindaca scavalca il Consiglio comunale", hanno detto, ricordando che "l'indirizzo espresso dalla delibera approvata era molto chiaro: no a candidature condivise".

"La lettera inviata a Malagò, invece, smentisce questo semplice concetto, mettendo la Città di Torino a disposizione di una eventuale ‘candidatura nazionale', se imposta dal governo. Governo che, tra le altre cose, avrebbe dovuto produrre, tramite ente terzo, un'approfondita analisi costi-benefici sulle tre candidature. Analisi di cui si sono perse le tracce". "

"Se la sindaca pensa di prendere in giro la sua maggioranza e il Consiglio comunale dovrà iniziare a contare i consiglieri e le consigliere che, quella maggioranza, la compongono. Abbia il coraggio di rispettare quanto espresso dal Consiglio ed esprima l'indisponibilità della Città di Torino a una candidatura condivisa, anche se fosse il Governo stesso a richiederla, ponendo così fine a questo assurdo teatrino. È ormai palese che non possa esistere una candidatura sostenibile".

Il sindaco di Cortina approva la soluzione del Coni

"È una soluzione che ci trova sostanzialmente d'accordo, perché, da come ci è stata comunicata dal Coni, verrebbero prese in considerazione alla pari le tre città, ognuna delle quali mette a disposizione le proprie eccellenze" – così ha commentato il sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina – "Noi naturalmente metteremmo la neve, per la parte più importante, quella delle gare di sci. È una scelta che qualcuno ha definito politica, ma io credo possa essere una buona proposta per l'Italia mettere le tre città alla pari, anche l'economizzazione delle spese". 

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