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Germania: Il Ministro Guttenberg si dimette per aver copiato la tesi di dottorato

Il Ministro della Difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg s’è dimesso per aver copiato parte della sua tesi di dottorato. In Italia sarebbe successo lo stesso?
A cura di Alfonso Biondi
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Ministro della difesa tedesco

Karl-Theodor zu Guttenberg ha coperto di infamia il suo paese e noi italiani non possiam fa altro che provare ribrezzo per la sua raccapricciante condotta. Dove è finita la morale? Dove i buoni costumi? Dove lo spirito per le istituzioni? Povera Germania, che scandalo che ti appresti ad affrontare! Lasciamo un attimo da parte l'ironia e parliamo della storia di Karl-Theodor zu Guttenberg, barone bavarese di 39 anni e apprezzatissimo (fino a poco tempo fa!) Ministro di Angela Merkel.

La nostra storia inizia all'Università di Bayreuth, università in cui il giovane Guttenberg sta ultimando il dottorato di ricerca in diritto. Spinto dalla pigrizia, dalla voglia di finire alla svelta o chissà da qual'altro sentimento lo studente decide di copiare buona parte della sua tesi (qualcuno parla di circa il 70%) da altre fonti, senza citarle nel corpo del testo o in note a piè di pagina. Insomma il classico copia e incolla, per intenderci. Ottenuto il dottorato di ricerca, siamo nel 2007, Guttenberg continua un'inarrestabile ascesa politica che lo porterà ad essere il Ministro federale della difesa nel secondo governo Merkel. Niente male, vero? Vero.

Ma quello scheletro così ben nascosto nell'armadio pian piano esce fuori: siamo così giunti alla metà del mese scorso, quando la Süddeutsche Zeitung, uno dei più importanti quotidiani tedeschi, pubblica la scoperta della tesi copiata e la dà in pasto ai lettori di mezzo mondo. Le polemiche iniziano a divampare e qualche giorno dopo, precisamente il 22 febbraio, l'Università di Bayreuth decide di revocare il dottorato al Ministro fannullone.

Le polemiche infuriano e volano anche parole grosse. Il conservatore Norbert Lammert, ad esempio, in un'intervista al quotidiano Mitteldeutsche Zeitung dichiara che la faccenda rappresenta un "chiodo nella bara della fiducia nella nostra democrazia". La Germania si divide tra innocentisti e colpevolisti: i cittadini sembrano dimostrare una certa tolleranza all'accaduto, ma la classe dirigente non riesce proprio a buttare giù il rospo.

E che fa Guttenberg? All'inizio respinge le accuse al mittente, poi, però, prende coscienza della situazione e rassegna le dimissioni; l'ex Ministro riesce solamente a dire che è stata la decisione più difficile della sua vita e che "non si lascia facilmente un incarico che si è svolto con il cuore". Qualche malizioso adesso penserà alle storie nostrane di bunga bunga e al caso Ruby che vede il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi imputato per prostituzione minorile e concussione. Chissà come commenterebbero i tedeschi questa vicenda. Paese che vai…

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