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Caivano piange Fortuna: “Addio al piccolo angelo”. Terribili ipotesi sulla morte

I funerali della bimba caduta dal sesto piano del Parco Verde. Tanti ancora i sospetti e la gente del rione popolare teme la presenza di un assassino seriale: un anno fa in quella stessa zona morì un bimbo in circostanze molto simili. I carabinieri hanno eseguito perquisizioni e ora esaminano numerosi elementi che potrebbero essere utili alle indagini. Dall’altare la dura omelia di padre Maurizio Patriciello: “Dove devono giocare i nostri bambini? Ogni angolo di Caivano è in mano a chi spaccia la droga mentre nei parchi ci vanno i tossicodipendenti”.
A cura di Redazione
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Clima teso nella chiesa dei santi Apostoli Pietro e Paolo nel Parco Verde di Caivano, Napoli, mentre don Maurizio Patriciello -parroco in prima linea nella lotta ai roghi tossici- ricorda "quante bare bianche abbiamo visto sotto questo altare, ogni volta chiedo al Signore che sia l'ultima". Poi, parte la furiosa reprimenda: "Dove devono giocare i nostri bambini? Ogni angolo di Caivano è in mano a chi spaccia la droga mentre nei parchi ci vanno i tossicodipendenti a bucarsi". Fortuna Loffredo, sei anni, è morta cadendo dal sesto piano del palazzo dove viveva e da cui non poteva uscire per giocare, ma le indagini non portano ad una tragica fatalità bensì a qualcosa di più inquietante. L'avvocato della famiglia Loffredo, Angelo Pisani, non usa mezzi termini e parla di un assassino seriale, già un anno fa un altro bambino era morto nello stesso modo in quello stabile, l'isolato sei delle case popolari dell'Iacp nel Parco Verde di Caivano. Un dettaglio simile: la mancanza di una scarpina ad entrambe le vittime. Forse, Fortuna in quell'occasione aveva visto qualcosa che non doveva vedere? Forse, in quel palazzo, come urla la zia in preda al dolore dietro al feretro della piccola, c'è qualcuno che l'ha gettata giù dal terzo piano?

Le indagini sul caso di Fortuna Loffredo

I carabinieri della tenenza di Caivano – coordinati nelle indagini dai pm della Procura di Napoli Nord, Federico Bisceglia e Claudia Maone – hanno compiuto quattro ispezioni nella palazzina e stanno esaminando molto materiale. L'autopsia ha riscontrato numerosi particolari che meriano approfondimenti, come la mancanza di evidenti ferite dovute alla caduta da una grande altezza. Il nonno della piccola, ai nostri microfoni, è chiaro: "C'è omertà, le persone nel palazzo non vogliono parlare, ma io lancio un appello affinché vadano dagli inquirenti e dicano -anche in forma anonima- cosa hanno visto". "Ci mettiamo nelle mani di Dio – ha detto Patriciello durante l'omelia – ma si tratta di un caso molto strano, nel quale tante cose non tornano. Chi sa deve parlare, davanti a Dio ed agli uomini. La madre di questa bambina chiede giustizia e la giustizia deve dare risposte". Ai funerali hanno preso parte la madre della piccola, Maddalena, detta "Mimma" ed il padre, detenuto, giunto con un cellulare della Polizia penitenziaria. Una vicina di casa, Marianna Fabozzi, che avrebbe visto per ultima Fortuna, è stata colta da malore ed è stata trasportata in ospedale: per lei soltanto un abbassamento della pressione dovuto al forte choc ma nulla di preoccupante. Gli avvocati della famiglia di Fortuna, Angelo e Sergio Pisani chiedono che le indagini siano condotte con i piu' avanzati mezzi investigativi, come nel caso di Yara Gambirasio.

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