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Forlì, ragazza disabile in fuga da Chernobyl violentata e truffata da una coppia

La ragazzina era giunta in Italia nell’ambito del progetto di accoglienza bambini vittime delle radiazioni ma sarebbe sta sottoposta a numerose violenze.
A cura di Antonio Palma
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Era giunta in Italia nell'ambito del progetto di accoglienza bambini vittime delle radiazioni nella speranza di un futuro migliore di quello che avrebbe avuto dalla zona di Chernobyl dove abitava con la famiglia  di origine, ma nel nostro Paese ha trovato in realtà un incubo. È la triste storia di una ragazza di origine bielorusse portata alla luce da una inchiesta della polizia di stato italiana che nelle scorse ore ha arrestato la coppia che la ospitava  a Castrocaro Terme, nel Forlivese, con le pesantissime accuse di maltrattamenti e violenza sessuale. La vittima è una ragazza che oggi ha 22 anni ma che per oltre un decennio avrebbe subito gli abusi da parte della coppia italiana con la quale ha passato diversi estati nel nostro Paese.

Secondo l'inchiesta svolta dai poliziotti della squadra mobile di Forlì, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, la ragazza sarebbe stata vittima di maltrattamenti da parte della coppia di Forlì fin dalla tenera età di 10 anni, quando per la prima volta è giunta in Italia nell'ambito del progetto di accoglienza dei bambini vittime delle radiazioni prodotte dalla centrale nucleare esplosa nell'incidente del 1986. Non solo, secondo l'accusa, quando nel 2014 la giovane, appena diventata maggiorenne, ha avuto un grave incidente stradale mentre andava in bicicletta e l’ente assicurativo le ha riconosciuto un risarcimento di 2 milioni e 120mila euro, la coppia, di 71 e 59 anni, si sarebbe appropriata dell’intera somma senza aver alcun titolo giuridico.

Con i soldi destinati alla ragazza, i due avrebbero acquistato due ville, auto e altri beni, ora sottoposti a sequestro. Per questo per loro è stata avanzata anche l'accusa di truffa e circonvenzione di incapace. Dal momento dell'incidente, secondo gli inquirenti, la coppia avrebbe controllato ogni aspetto della vita della ragazza che è rimasta invalida all80%. La giovane non era in grado nemmeno di chiedere aiuto. A far scattare le indagini infine è stato un bigliettino che la stessa giovane ha consegnato di nascosto alcuni mesi fa, all'assistente sociale che la seguiva denunciando gli abusi di cui era vittima. La decisone di denunciare tutto da parte della ragazza è arrivata dopo che la coppia l'ha cacciata di casa e confinata in un monolocale inadatto alle sue condizioni fisiche perché aveva osato onfessato alla donna le violenze subite dal suo compagno.

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