Fa diretta Facebook dopo l’incidente mortale: accusato di pubblicazione di immagini oscene

Non sarà incriminato per l'ipotesi più grave, quella dell'omissione di soccorso, il 29enne di Rimini autore della contestata diretta facebook durante uno spaventoso incidente mortale avvenuto nelle prime ore di domenica mattina lungo le strade di Riccione in cui ha perso la vita il 24enne Simone Ugolini. Dopo essere stato sommerso da critiche e contestazioni anche pesanti online, l'uomo è comunque finito nel mirino della magistratura per le brutali immagini trasmesse in diretta sul social quando col telefonino ha ripreso la scena dell'incidente ma anche l’agonia, i tentativi di rianimazione dei sanitari e la morte del ragazzo di 24 anni .
Dopo un primo fascicolo aperto temporaneamente contro ignoti, infatti, la Procura della Repubblica di Rimini, che coordina le indagini sul caso, ha iscritto formalmente l'uomo nel registro degli indagati ipotizzano il reato di pubblicazioni oscene, raccapriccianti e impressionanti. A scagionarlo dall'altra accusa più pesante e da lui già respinta sono state le registrazioni della sala operativa del 118. Dalle verifiche effettuate dalla polizia, infatti, è emerso che un'altra persona, un tassista che era arrivato poco prima sul luogo dell'accaduto aveva già provveduto a chiamare i soccorsi.
Sarebbe confermato dunque il racconto del 29enne che dopo le critiche aveva spiegato: "Mi avevano detto che avevano già chiamato i soccorsi, che non dovevo avvicinarmi, che stavano arrivando l’ambulanza e i carabinieri. Ero sotto choc, volevo fare qualcosa per lui e così ho pensato di filmarlo. Non cercavo lo scoop, giuro. Ora ho capito di aver sbagliato e chiedo scusa". Per la polizia comunque si sarebbe reso protagonista della macabra diretta video che sarebbe proseguita anche quando gli agenti della Polstrada gli hanno chiesto più volte di smettere di riprendere col cellulare quello che stava accadendo.