Yemen, bombe su un matrimonio: uccisi almeno 26 civili

Almeno 26 persone sono rimaste uccise in un bombardamento aereo che la scorsa notte ha centrato una cerimonia nuziale a Sanban, città yemenita controllata dai ribelli sciiti Houthi, nella provincia di Dhamarm, a circa 100 chilometri a sud della capitale Sanaa. Tra le 26 vittime sette sarebbero minori. Ci sarebbero inoltre – secondo quanto confermato da fonti mediche e testimoni locali – una quarantina di feriti tra i quali 15 bambini e 17 donne. Le vittime si trovavano nella casa di un leader tribale noto per il suo appoggio ai ribelli sciiti. Dal 26 marzo scorso una coalizione sunnita guidata dall'Arabia Saudita conduce – su richiesta del presidente Abedrabbo Mansour Hadi, esiliato prima ad Aden e ora a Gedda – una campagna contro gli sciiti Houthi, sostenuti dall'Iran. Secondo fonti locali, nel mirino del raid c'era un campo di addestramento dei ribelli, situato non lontano dalla località colpita dove era in corso una festa di nozze.
Il precedente: 131 persone uccise a settembre – Non è la prima volta che un raid aereo colpisce dei civili. In un episodio analogo avvenuto lo scorso 28 settembre erano morte 131 persone. In quell'occasione i raid colpirono una festa nuziale in corso nel villaggio di Al-Wahijah, vicino al porto di Al-Mokha, sul Mar Rosso. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha condannato il raid attribuito alla coalizione a guida saudita. “Ogni attacco intenzionale contro civili è considerato una seria violazione della legge umanitaria internazionale”, ha detto Ban, ma un portavoce della Coalizione ha definito totalmente false le accuse che a compiere l'attacco siano stati aerei dell'alleanza a guida saudita. I civili uccisi negli ultimi sei mesi di guerra in Yemen (al 24 settembre) secondo le stime dell’Onu sono più di 2300. Secondo il portavoce dell'Alto commissariato Onu per i diritti umani, Rupert Colville, almeno 151 civili sono stati uccisi in due sole settimane dall'11 al 24 settembre. Le vittime civili – ha sottolineato – continuano ad essere registrate in seguito “ad attacchi aerei e bombardamenti indiscriminati in aree residenziali da parte di entrambe le parti in conflitto”.