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Violentata l’israeliana Mia Schem: “Temevo potesse succedere a Gaza, invece è accaduto a casa mia”

La giovane ha raccontato di essere stata violentata lo scorso marzo all’interno del suo appartamento, a Tel Aviv, da un noto personal trainer e influencer del mondo del fitness.
A cura di Davide Falcioni
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Mia Schem, tatuatrice israeliana di 23 anni presa in ostaggio dopo l’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas, ha rivelato pubblicamente di essere sopravvissuta a un nuovo trauma. In un’intervista esclusiva concessa all’emittente Channel 12, la giovane ha raccontato di essere stata violentata lo scorso marzo all’interno del suo appartamento, a Tel Aviv, da un noto personal trainer e influencer del mondo del fitness.

Secondo il suo racconto, l’uomo – con cui aveva avuto tre sessioni di allenamento – le avrebbe proposto un incontro per presentarle un presunto produttore cinematografico interessato a realizzare un film sulla sua storia. Dopo un primo appuntamento sfumato in hotel, l’uomo si sarebbe presentato a casa sua, chiedendo all’amica presente di uscire con la scusa della riservatezza. È lì che, secondo quanto riferito da Mia, si sarebbero consumati gli abusi: si è risvegliata nuda, con lividi e ferite sul corpo, "violata e disorientata". Un esame medico ha confermato la presenza di contusioni e segni di rapporti sessuali.

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"L’ho capito subito da come mi sentivo fisicamente. Avevo un buco nero nella memoria", ha dichiarato la giovane anche al Daily Mail, tra le lacrime. "Era la mia paura più grande: essere violentata. Temevo potesse succedere a Gaza… e invece è accaduto nella mia casa, l’unico luogo in cui pensavo di poter stare al sicuro". L’identità del presunto aggressore è attualmente protetta da un ordine di silenzio stampa. L’uomo, arrestato in un primo momento, è stato rilasciato per insufficienza di prove. Le indagini rimangono aperte, ma il caso ha già acceso un acceso dibattito in Israele sul supporto psicologico destinato ai sopravvissuti a traumi estremi.

Mia Schem fu una delle prime ostaggi i cui volti divennero familiari all’opinione pubblica internazionale dopo l’attacco al Nova Music Festival, luogo di uno dei massacri più efferati del 7 ottobre. Rimasta prigioniera per 55 giorni a Gaza, fu liberata il 30 novembre 2023 in condizioni fisiche e psicologiche precarie. Da allora, combatte con crisi epilettiche dovute allo stress post-traumatico.

Dopo il suo rilascio, la giovane è diventata una voce centrale nella campagna per il ritorno degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Ha partecipato a conferenze, marce e trasmissioni televisive, condividendo la sua storia per sensibilizzare l’opinione pubblica. La madre, Keren Schem, ha lanciato un appello commosso alla giustizia: "Mia figlia è sopravvissuta all’inferno. Non è accettabile che sia stata ferita di nuovo. Lo Stato ha il dovere di proteggere chi ha già pagato un prezzo così alto".

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