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Venti di guerra tra Armenia e Azerbaigian: scontri e morti per la regione del Nagorno-Karabakh

All’alba di ieri, domenica 27 settembre, si sono infatti verificati nuovi scontri tra le forze armate di Armenia e Azerbaigian, paesi che da decenni si contendono la regione del Nagorno-Karabakh. Stando alle prime notizie diffuse il bilancio è per il momento di 39 vittime, 32 delle quali sarebbero militari separatisti armeni.
A cura di Davide Falcioni
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Nuovi venti di guerra in Caucaso: all'alba di ieri, domenica 27 settembre, si sono infatti verificati nuovi scontri tra le forze armate di Armenia e Azerbaigian, paesi che da decenni si contendono la regione del Nagorno-Karabakh. Stando alle prime notizie diffuse il bilancio è per il momento di 39 vittime, 32 delle quali sarebbero militari separatisti armeni, la metà uccisi ieri e almeno altrettanti questa mattina. Secondo quanto comunicato, sono morti anche cinque civili azerbaigiani e due civili armeni.

I due stati si rimpallano in queste ore le responsabilità: secondo il governo armeno la prima aggressione sarebbe partita dall’Azerbaijan, che avrebbe iniziato a bombardare la zona, e per difesa l’esercito armeno avrebbe risposto con l’invio di due elicotteri, tre droni e tre carri armati. Dal governo azero, al contrario, parlano di un attacco armeno. Nel frattempo lo stato del Nagorno, che sostiene gli armeni, ha annunciato l’introduzione della legge marziale e ha richiamato nell’esercito i militari in congedo in caso di guerra.

La richiesta di cessate il fuoco da parte della comunità internazionale non si è fatta attendere. Francia, Italia e Unione Europea si sono dette molto preoccupate per la situazione e l’Iran – che confina sia con l’Azerbaijan che con l’Armenia – si è offerto in veste di mediatore. Determinante sarà però il ruolo di Turchia e Russia: la prima, tradizionalmente ostile all’Armenia, ha dichiarato che sosterrà con ogni mezzo possibile l’esercito azero; la seconda, storicamente vicina agli armeni, ha chiesto la fine immediata dei combattimenti.

Il conflitto Armenia e Azerbaigian sull'indipendenza della regione Nagorno-Karabakh

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La regione del Nagorno-Karabakh sorge all’interno del territorio azero, ma vi abitano in larga parte armeni. In seguito al crollo dell’Unione Sovietica l'area ha indetto un referendum nel 1991 vinto dalla fazione indipendentista, ma il voto è stato boicottato dai cittadini azeri e il risultato della consultazione non ha mai ottenuto nessun  riconoscimento da parte della comunità internazionale. L’area è dunque contesa da più di 30 anni dai due stati: tra il 1992 e il 1994 vi è stata una guerra che ha causato migliaia di vittime e milioni di profughi, poi i due paesi hanno firmato una tregua infranta negli anni da numerosi attentati, i più sanguinari dei quali nel 2016. Gli scontri recenti degli ultimi due giorni rischiano di sfociare in un nuovo conflitto. Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan in un messaggio alla nazione ha spiegato che a suo dire il governo azero ha dichiarato guerra all’Armenia e che di conseguenza verrà preparata una risposta adeguata. Per l’Azerbaijan, invece, l’Armenia avrebbe violato il cessate fuoco che c’era tra i due stati da quattro anni, accusando il paese rivale di aver sabotato le trattative in corso per una risoluzione pacifica della questione dell’indipendenza del Nagorno-Karabakh.

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