Vaccino Covid: dopo AstraZeneca e Pfizer, anche Moderna ha annunciato un taglio delle dosi

Anche Moderna annuncia un taglio nelle consegne di vaccino. "Moderna ci ha appena informato che per la settimana dell'9 febbraio delle previste 166mila dosi ne consegnerà 132mila, il 20% in meno". Lo ha detto il Commissario Domenico Arcuri: "Il nostro stupore, e sconforto aumentano, ormai quasi ogni giorno le previsioni subiscono una rettifica". "Ci mancano almeno 300mila dosi di vaccino", ha aggiunto Arcuri, che non si è fatto mancare una nota polemica: "Non si può scherzare nè voltarsi dall'altra parte quando si tratta della salute delle persone. Il vaccino non è una bibita nè una merendina. Non si deve fare propaganda, reclami, annunci e promesse: si devono consegnare i vaccini che i contratti impongono vengano consegnati".
"Abbiamo meno vaccini e pretendiamo che questa differenza si azzeri. E' molto difficile iniziare una campagna di vaccinazione di massa, se non ci sono i vaccini. Facevamo 80mila vaccini al giorno, ora ne facciamo meno della metà".
Scontro Commissione europea – AstraZeneca sui vaccini
Intanto si mantiene alta la tensione tra Commissione europea e AstraZeneca sui tagli alle forniture dei vaccini. Mentre ancora si attende dall’Ema l’autorizzazione all’antidoto, i responsabili della farmaceutica anglo-svedese hanno annunciato un taglio del 60% nelle forniture previste all’UE nel primo trimestre dell’anno. Un fatto che la Commissione contesta e chiede lo svincolo dalla clausola di segretezza per pubblicare il contratto. Da parte sua, Pascal Soriot, ceo della casa farmaceutica, ha sostenuto in un’intervista che l’azienda si è impegnata a fare “del suo meglio” per consegnare le dosi pattuite ma che non è ‘obbligata’ a farlo e che comunque l’accordo con Bruxelles non preveda penali.
Pfizer conferma il taglio del 30% alle forniture
Già Pfizer aveva confermato il taglio del 30% alle forniture stabilite dagli accordi stilati in sede europea. Invece delle 562.770 previste, ne verranno consegnate 397.800 (circa 165 mila dosi in meno). Lo stesso Arcuri ha scritto in toni duri alla casa farmaceutica per avvertirli: se i vaccini saranno meno del previsto, il prezzo da pagare sarà in termini di vite umane.