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Usa, la pillola abortiva ora arriva a casa per posta

L’FDA ha dato il via libera alla possibilità di ricevere la pillola abortiva via posta, con prescrizione online, senza bisogno di recarsi in prima persona dal medico o in ospedale.
A cura di Biagio Chiariello
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Negli USA la pillola abortiva arriverà direttamente a casa tramite posta. Basterà un consulto telematico, senza bisogno di recarsi in prima persona dal medico o in ospedale. È stato il Food and Drug Administration (l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari) a dare il via libera. In questo modo il ricorso alla pillola diventerà sempre più accessibile anche per quelle donne residenti negli Stati in cui sussistono le maggiori restrizioni e che, così, potranno risparmiarsi un viaggio: è il caso del Texas dove è vietata l’interruzione di gravidanza dopo le prime sei settimane e dove, appunto, è necessario recarsi in un altro Stato per abortire.

È polemica negli USA

La decisione è destinata a scatenare polemiche, perché arriva nel momento in cui la Corte Suprema dovrà decidere se annullare una delle sentenze più importanti della storia americana, la Roe v. Wade del ’73, da cui è nato il diritto all’aborto a livello nazionale. Allo stesso tempo è probabile che, per contrastare il pronunciamento dell’amministrazione Biden, vengano approvate negli stati conservatori leggi ancora più restrittive. “La decisione della FDA rappresenta un enorme sollievo per innumerevoli pazienti”, per Georgeanne Usova, avvocato dell'ACLU, che chiede di abrogare anche le rimanenti “restrizioni medicalmente inutili sul mifepristone”. Per la presidente della Marcia per la Vita, Jeanne Mancini, invece la decisione “porterà a una perdita ulteriore di vite con l’aborto e aumenterà il numero delle madri che soffriranno fisicamente e psicologicamente con l’aborto chimico”.

Aborto e pillola abortiva

L’aborto farmacologico è stato introdotto negli USA partire dal 2000, quando l’Fda approvò il mifepristone per l’interruzione della gravidanza entro le 10 settimane di gestazione. Oggi, il 40% degli interventi avviene avviene pillola abortiva, percentuale aumentata durante la pandemia. Inizialmente, la Fda aveva previsto diverse restrizioni, a partire dalla prescrizione medica e un’autocertificazione da parte delle pazienti sull’accettazione dei rischi medici. Dal 2000, secondo i dati dell’ente regolatorio, ci sono stati 26 decessi collegati al farmaco.

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