Unesco, arrivano i Caschi Blu della cultura contro l’Isis e il terrorismo

Il Consiglio esecutivo dell’Unesco ha dato l’okay alla proposta italiana di istituire meccanismi per l'uso dei "caschi blu della cultura". L’obiettivo è proteggere ciò che è patrimonio dell'umanità, scongiurando che si ripetano scempi e deturpazioni come quelli della distruzione dei Buddha di Bamyan nel 2001 da parte dei talebani, o i continui sfregi al sito archeologico di Palmira degli ultimi mesi da parte dello Stato Islamico. La risoluzione italiana è stata cofirmata da 53 paesi, sostenuta dai membri permanenti del Consiglio di sicurezza e votata per acclamazione.
“Un successo internazionale del nostro paese, che segue al grande consenso dopo quello ottenuto a Milano con l'approvazione di 83 Paesi della Dichiarazione sulla Protezione del Patrimonio Culturale. L'Italia si conferma come guida nella diplomazia culturale", commenta il ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, che aggiunge: "Bisogna adesso definire subito gli aspetti operativi di questa task force internazionale che dovrà intervenire laddove il patrimonio dell'umanità è messo a rischio da catastrofi naturali o da attacchi terroristici".
Grande soddisfazione da parte del deputato Pd Roberto Rampi, il primo a proporre il provvedimento con un odg in Parlamento. "Quella che mesi fa, quando l’abbiamo posta al Parlamento dopo le prime distruzioni in Iraq, poteva sembrare un’idea utopica e irrealizzabile, finalmente prende forma. I Caschi blu della cultura stanno diventando realtà", sottolinea. "Le competenze delle nostre forze dell’ordine nella lotta al traffico di reperti e le nostre operazioni di cooperazione internazionale tanto in Iraq quanto in Siria sono tra le più avanzate e riconosciute. L’Italia può essere il Paese guida e quello della tutela al patrimonio il suo contributo specifico alla lotta al fondamentalismo e al terrorismo internazionale”.