Ucraina, morti 9 civili in attacco russo contro un minibus: “Cinico crimine di guerra”

Almeno nove persone sono morte e altre quattro sono rimaste ferite in seguito a un attacco russo in Ucraina. È accaduto nei pressi di Bilopillia, nell’Ucraina settentrionale: a essere colpito da un drone un minibus che trasportava civili.
A darne notizia questa mattina le autorità regionali ucraine: "Un drone nemico ha colpito un autobus nei pressi di Bilopillia, uccidendo nove persone e ferendone quattro", ha dichiarato l'amministrazione militare della regione di confine di Sumy su Telegram, pubblicando le foto del minibus colpito. L'attacco – ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleg Grigorov – è avvenuto alle 6:17 ore locale, mentre il bus di linea stava lasciando la città di Bilopillia alla volta di Sumy.
"Questo non è solo un altro bombardamento, è un cinico crimine di guerra. L'esercito russo ha nuovamente colpito un obiettivo civile, violando tutte le norme del diritto internazionale e dell'umanità", così un funzionario del Dipartimento di Polizia Nazionale.

Il minibus colpito era un veicolo utilizzato per le operazioni di evacuazione, secondo quanto detto dal sindaco di Bilopillia, Yuriy Zarko, che ha aggiunto che la maggior parte delle vittime erano donne anziane. Zarko ha dichiarato tre giorni di lutto, da oggi fino a lunedì. "Le persone erano su questo autobus in partenza per un'evacuazione – ha detto il sindaco -. Fuori città, l'autobus è stato colpito da un (drone, ndr) Lancet, guidato da un drone da ricognizione”.
L’attacco in Ucraina arriva all’indomani dei colloqui di Istanbul dove, dopo tre anni e mezzo di guerra, russi e ucraini si sono ritrovati faccia a faccia, pur senza i presidenti Putin e Zelensky. Le due delegazioni, guidate dal ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov e dal consigliere presidenziale russo Vladimir Medinsky, si sono confrontate per un'ora e 40 minuti, affiancati dai turchi.
Le parti alla fine hanno concordato uno scambio di mille prigionieri e si è iniziato a discutere di una possibile tregua, ma la strada resta in salita. Kiev ha infatti accusato Mosca di "richieste territoriali irricevibili" come condizione per un cessate il fuoco. Per gli alleati occidentali di Kiev "la posizione russa non può essere definita in alcun modo costruttiva", il commento dei leader dei volenterosi in una dichiarazione congiunta dopo una riunione a cui ha partecipato anche Zelensky e con Trump in collegamento.
Il Cremlino ha intanto fatto sapere che non ci sono stati contatti tra il presidente russo Putin e Donald Trump dopo i colloqui. "No, non ci sono stati contatti. Se i presidenti Putin e Trump riterranno opportuno tenere una conversazione, vi informeremo", ha detto il portavoce Dmitry Peskov rispondendo alle domande dei giornalisti, secondo quanto riporta l'agenzia russa Interfax.