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Tsunami a Tonga, i sopravvissuti: “Chi non poteva scappare saliva sugli alberi per sfuggire alle onde”

L’eruzione del vulcano Hunga ha provocato uno tsunami che ha spazzato via l’isola di Tonga. Il racconto dei sopravvissuti è drammatico. “Le persone che non potevano scappare si arrampicavano sugli alberi per sfuggire alle onde”
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'eruzione del vulcano Hunga Tonga – Hunga Ha'apai e il conseguente tsunami che ha investito le isole Tonga ha spazzato via non solo case e vegetazione, ma anche le possibilità di connettersi con il mondo. Il cavo sottomarino che collegava l'arcipelago polinesiano al resto del mondo è stato danneggiato e le comunicazioni sono state interrotte.Dopo cinque giorni di silenzio, i tecnici sono riusciti a ripristinare parzialmente la rete. Comunicare resta però difficile: sono pochissimi i residenti che hanno potuto raccontare il dramma dell'eruzione e dello tsunami.

Al quotidiano francese Le Monde il giornalista tongano Marian Kapu ha raccontato la paura di quegli attimi. "Abbiamo sentito un'esplosione così forte che ci ha quasi tolto l'udito – spiega -. Subito abbiamo capito che stava accadendo qualcosa di grave. Abbiamo visto l'oceano cambiare, come se si stesse ritirando. Abbiamo capito che stava avvenendo qualcosa di grave". Lentamente i residenti hanno iniziato ad allontanarsi. "Ho visto una giovane donna salire in auto per lasciare la sua abitazione vicino alle coste. Era insieme alla sua famiglia. Lentamente un intero villaggio ha iniziato a spostarsi in preda al panico e le strade sono state prese d'assalto". Il giornalista ha raccontato che il cielo è diventato nero in poco tempo. "Ha iniziato a piovere, ma non era acqua quella che cadeva dal cielo – ha detto -. Era cenere. Più precisamente, sassolini. Sembrava l'inizio di un film apocalittico".

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In un attimo le persone alla guida non sono più riuscite a vedere la strada. "Davanti a noi solo polvere, non riuscivamo a vedere nulla" ha affermato Tulutulu Mafuaiolotele, ex poliziotto della zona. Anche lui, insieme alla famiglia, è fuggito per trovare rifugio nell'entroterra a casa dei suoceri. Senza telefoni o internet, fa affidamento alla radio 90FM che non ha perso le comunicazioni. "Questa è la nostra unica fonte di informazione – ha affermato -. Ascoltando la radio abbiamo appreso del rischio tsunami".

Secondo i sopravvissuti, alcune persone non potendo fuggire si sono arrampicate sugli alberi nel tentativo di evitare l'onda anomala. Lo tsunami però è riuscito a raggiungere anche i 15 metri di altezza. Ufficialmente si contano 3 morti, ma il bilancio potrebbe essere molto più alto. L'entità dei danni è stata palese per la popolazione solo giorni dopo l'eruzione del vulcano, quando tutti hanno deciso di far ritorno a casa. Sulle abitazioni ancora in piedi è calato uno spesso manto di cenere. Gli animali sono quasi tutti deceduti. I pali elettrici erano tutti a terra e le palme da cocco sradicate. Da quel momento, i cittadini hanno passato la maggior parte del tempo a fare la conta delle cose danneggiate e a ripulire le strade. Marian Kupu ha raccontato al quotidiano francese di esser rimasta per 24 ore a casa del cognato senza uscire, terrorizzata alla vista della pioggia di cenere che per un giorno intero non ha mai smesso di cadere.

La cenere ha causato inoltre l'inquinamento delle acque, diventate nere dopo l'eruzione del vulcano. Ad assistere i residenti rimasti, aerei arrivati con riserve di cibo, acqua, medicinali e tende per la notte. La navigazione verso l'isola per garantire i soccorsi è stata portata avanti con grande difficoltà a causa dell'inquinamento e dei detriti in mare. Una delle storie che ha maggiormente colpito l'opinione pubblica è quella di Lisala Folau, 57enne disabile che per 28 ore è stato tra le onde dopo che lo tsunami lo ha travolto sull'isola di Atataa, a 8 chilometri da Tongatapu. "Ho chiesto aiuto per ore ma non c'era nessuno. Pensavo a mia nipote spazzata via dall'acqua mentre io stavo sopravvivendo" ha raccontato agli organi di informazione internazionale. Quando ha raggiunto l'isola, si è trascinato sulla strada asfaltata e ha chiesto aiuto a un'auto.

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