Trump si autocelebra per i primi sei mesi di mandato: “Ho rilanciato gli Usa, ora siamo i più rispettati”

Donald Trump festeggia i primi sei mesi dal suo insediamento alla Casa Bianca, rivendicando risultati grandiosi per gli Stati Uniti. "Oggi è l'anniversario dei sei mesi del mio secondo mandato", ha scritto su Truth, "uno dei periodi più significativi di qualsiasi presidente". Il presidente americano sostiene di aver fatto "molte grandi cose, inclusa la fine di varie guerre in Paesi non legati a noi" in un arco di tempo limitato. "Sei mesi non sono un lungo periodo per il rilancio di un Paese importante".
Fino a un anno fa "il nostro Paese era morto con quasi nessuna speranza di rinascita. Ora siamo il Paese più in voga e rispettato al mondo", ha aggiunto. Il bilancio dei primi sei mesi di mandato è più che positivo per Trump, che ostenta sicurezza sebbene i sondaggi lo diano in calo. E nonostante lo scandalo Epstein incomba sulla sua presidenza.
Perché il caso Epstein fa tremare la Casa Bianca
In campagna elettorale il capo della Casa Bianca aveva promesso di desecretare il dossier sul caso del finanziere miliardario condannato per reati sessuali e poi morto suicida in carcere nel 2019 per venire in contro alle richieste degli stessi repubblicani e mettere a tacere le teorie complottiste circolate a riguardo. Alla fine le promesse sono state disattese e la recente pubblicazione da parte del Wall Street Journal della lettera oscena che Trump avrebbe scritto a Epstein per il suo compleanno nel 2003 ha riacceso l'attenzione sullo scandalo.
Il presidente americano, che ha negato di aver mai scritto quel messaggio e intentato una causa per diffamazione contro il giornale, sostiene che le polemiche su Epstein stiano rafforzando i consensi da parte dei suoi sostenitori. "I miei numeri nei sondaggi all'interno del partito repubblicano e del Maga sono aumentati da quando è stata scoperta la bufala di Jeffrey Epstein. Hanno raggiunto il 90%, il 92%, il 93% e il 95% in vari sondaggi", ha scritto. Non è chiaro a quali sondaggi si riferisca il tycoon. Probabilmente i numeri sono quelli riportati dalla Cnn e da Quinnipac, secondo cui il suo gradimento tra i repubblicani è salito rispettivamente, all'88% e al 90% (dall'86% e 87%), ma non ci sono prove che il rialzo sia legato allo scandalo Epstein.
La base Maga sembra essersi ricompattata attorno alla tesi di una "fake news" messa a punto dai democratici per affossare Trump, ma la curiosità attorno alla vicenda resta alta. Come dimostrano i tentativi dei media di ricostruire il rapporto tra il presidente americano e il finanziere. I due si conoscevano e si sono frequentati con una certa regolarità a partire dagli anni Ottanta fino ai primi anni del duemila, quando la loro amicizia si sarebbe conclusa a causa di un litigio attorno alla contesa di una proprietà a Palm Beach. Poi Trump avrebbe preso le distanze una volta esploso il caos giudiziario attorno a Epstein. Il tycoon ha sempre sostenuto di non essere a conoscenza dei traffici sessuali e degli abusi perpetrati nei confronti di giovani donne e non è mai stato formalmente accusato di alcun reato all'interno dell'inchiesta.Tuttavia i racconti di alcune vittime e di persone in passato vicine a entrambi, come quello che colloca Trump ed Epstein come unici ‘giudici' di un concorso di bellezza tra ragazze a Mar-a-Lago sollevano dubbi e e perplessità. E per quanto il presidente statunitense sia sopravvissuto a diversi scandali, quest'ultimo sembra preoccupare l'amministrazione, specialmente dopo gli attacchi di Musk che lo ha accusato di essere tra i nomi della misteriosa lista di clienti di Epstein.
Il bilancio dei primi sei mesi di Trump: dazi, Ucraina e Medio Oriente
Tornando a questi primi sei mesi, Trump ha vantato, come dicevamo, grandi risultati. Ma come stanno davvero le cose? La promessa di risolvere i grandi conflitti internazionali, in Ucraina e Medio Oriente, non è stata mantenuta. Mentre sul versante economico i continui rilanci e retromarce sui dazi hanno causato incertezza nei mercati, oltre che raffreddato i rapporti con partner storici come l'Unione europea, con cui proseguono le trattative in vista del 1° agosto quando, se non verrà raggiunto un accordo scatteranno tariffe al 30% sulle merci europee. E il giudizio complessivo su Trump sembra risentirne, tanto che per la Cbs il tasso di approvazione è sceso al 42% dal 53% di febbraio.
Trump cala nei consensi: cosa dicono i sondaggi
Anche sul fronte interno, sebbene Trump rivendichi il pugno duro sull'immigrazione, per ora le espulsioni risultano più basse di quelle portate a termine da Obama mentre il piano di detenzione di massa messo a punto dall'amministrazione non convince gli americani, con circa il 57% che si dice contrario secondo il sondaggio condotto dalla Cnn. Dello stesso tenore i risultati del sondaggio della Cbs: il 56% degli americani ritiene che il governo stia prendendo di mira i migranti che non rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica, rispetto al 47% del mese scorso. Complessivamente cala la percentuale di coloro che approva le politiche migratorie, passata dal 59% dello scorso febbraio all'attuale 49%.