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Trump chiede 10 miliardi di dollari alla Bbc per il discorso modificato: “Si poteva vedere in Usa con la Vpn”

La Bbc sostiene che non deteneva i diritti e non distribuiva il programma col documentario in Usa ma, nella causa intentata in Florida, Trump ha citato il significativo aumento dell’utilizzo della VPN per dimostrare che i cittadini Usa avevano accesso al programma.
A cura di Antonio Palma
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Come promesso il mese scorso, Donald Trump ha fatto causa alla Bbc per diffamazione chiedendo in tutto 10 miliardi di dollari di risarcimento. La querela, che è stata intentata presso il tribunale della Florida, riguarda il caso del documentario trasmesso nel programma "Panorama" poco prima delle elezioni presidenziali Usa e che aveva come oggetto le dichiarazioni dell’attuale presidente prima dell'assalto al Campidoglio del 6 gennaio del 2021.

“Hanno cambiato le parole del mio discorso, mi hanno messo in bocca cose non dette” ha sostenuto Trump chiedendo 5 miliardi di dollari di danni per ognuno dei due capi d'accusa contestati. Il Presidente Usa infatti sostiene che la BBC lo ha diffamato violando anche una legge sulle pratiche commerciali scorrette, il Deceptive and Unfair Trade Practices Act della Florida, producendo una rappresentazione falsa e ingannevole del suo discorso per influenzare l’esito delle elezioni presidenziali del 2024.

Nella causa i legali di Trump sottolineano che il documentario, intitolato “Trump: una seconda possibilità”, è stato modificato per far sembrare che durante il suo discorso del 6 gennaio 2021 fuori dalla Casa Bianca, Trump avesse esplicitamente esortato i suoi sostenitori ad attaccare il Campidoglio.

Cosa ha detto Trump nel discorso

Nel documentario, a causa del montaggio si vede Trump che dice: “Andremo al Campidoglio e io sarò lì con voi. E combatteremo. Combatteremo con tutte le nostre forze e se non combatterete con tutte le nostre forze, non avrete più un Paese”. In realtà, il presidente Usa non aveva pronunciato quelle parole in sequenza ma in momenti diversi del discorso. "Andremo al Campidoglio e faremo il tifo per i nostri coraggiosi senatori, deputati e deputate" aveva detto Trump alla folla radunata per protestare contro i risultati delle elezioni vinte da Joe Biden, e solo circa 50 minuti dopo aveva aggiunto: "E noi combatteremo. Combatteremo con tutte le nostre forze".

Dopo le prime polemiche, la Bbc aveva riconosciuto che il montaggio aveva dato "l'impressione errata" che Trump "avesse fatto un appello diretto ad azioni violente" e  due suoi importanti dirigenti si erano anche dimessi a causa dello scandalo. Il presidente della BBC Samir Shah si era anche scusato con una lettera personale a Trump per “l’errore di giudizio” e ha promesso di non mandare più in onda il documentario né di trasmetterlo su nessuna delle sue piattaforme.

Per Trump il documentario era visibile in Usa

L’emittente britannica però ha sostenuto che non vi sono motivi fondati per una denuncia per diffamazione e ha negato quindi ogni risarcimento a Trump. Il gruppo ha spiegato che non c'era stata intenzionalità nel montaggio, che Trump non è stato danneggiato dal programma, poiché è stato rieletto poco dopo la sua messa in onda, e che la BBC non deteneva i diritti e non distribuiva il programma Panorama sui suoi canali statunitensi.

Nella sua causa, però, Trump cita accordi che la BBC aveva con altri distributori per la trasmissione dei contenuti al di fuori del Regno Unito e cita il significativo aumento dell'utilizzo della VPN in Florida che dimostrerebbe l'enorme probabilità che i cittadini statunitense abbiano avuto accesso al documentario.

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