Tre poliziotte della stessa prigione condannate per atti sessuali con detenuti, scatta l’allarme
Oltre 500 persone tra agenti e altro personale di una delle prigioni più grandi del Regno Unito sono state obbligate a frequentare diversi corsi di formazione dopo che ben tre poliziotte dello stesso carcere sono state arrestate per atti sessuali con detenuti.
I fatti contestati alle tre donne si riferiscono a tre episodi distinti tra loro avvenuti in momenti diversi ma che hanno fatto scattare l’allarme nel penitenziario HMP Berwyn di Wrexham, nel Galles del Nord, che ospita criminali di sesso maschile con una pena superiore a 12 mesi.
Le tre agenti carcerarie, tutte ventenni, sono finite in manette negli ultimi tre anni facendo scattare l’allerta nella prigione dove, come racconta il Sun, ora il resto del personale sta ricevendo formazione nel tentativo di affrontare il problema della corruzione e degli eventuali rapporti illegali in prigione.
L’ultimo caso riguarda, la 27enne Jennifer Gavan, incarcerata per otto mesi nel dicembre scorso dopo aver contrabbandato un telefono cellulare per il suo amante e detenuto Alex Coxon, 25 anni, in modo che lei potesse inviargli foto di se stessa tramite Snapchat.
Secondo l’accusa, la relazione tra poliziotta e detenuto andata avanti da luglio 2020 ed è venuta a galla solo quando lei è stata sorpresa a baciarlo. L’agente si è dichiarata colpevole di cattiva condotta in servizio dopo aver accettato 150 sterline per portare il telefono.
In precedenza Ayshea Gunn, 27 anni, è stata incarcerata per un anno dopo aver avuto una relazione con il detenuto Khuram Razaq, 29 anni. La donna è stata scoperta nel 2019 dopo aver fatto numerose telefonate sessuali all’uomo che stava scontando una condanna a 12 anni per rapina. La poliziotta inoltre aveva portato in cella anche un paio delle sue mutande per il prigioniero.
Nello stesso anno la poliziotta Emily Watson, 26 anni, è stata incarcerata per un anno per aver compiuto un atto sessuale sul prigioniero John McGee. Secondo l’inchiesta, i due trascorrevano così tanto tempo in cella insieme che hanno insospettito i superiori che hanno avviato un'indagine portando alla luce i comportamenti scorretti.
