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Terrorismo in Francia, Valls: “Ci saranno altri morti innocenti”

Il primo ministro francese ha commentato il duplice omicidio di ieri: “Altri innocenti perderanno la vita, questa guerra durerà una generazione”.
A cura di Davide Falcioni
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"Altri innocenti perderanno la vita, questa guerra durerà una generazione". Non usa mezzi termini il primo ministro francese Manuel Valls all'indomani dell'attentato che ha visto la morte di due poliziotti nella periferia di Parigi. "Mi si accuserà di generare ancora più ansia, ma la realtà è questa", ha aggiunto il premier, che ieri aveva dichiarato che dopo il nuovo attacco la Francia non avrebbe adottato ulteriore misure di emergenza. Nel frattempo anche in Belgio torna il terrore: i servizi segreti avrebbero infatti intercettato un messaggio e messo in guardia verso il pericolo di "altri attacchi imminenti": "Diversi combattenti hanno lasciato la Siria per raggiungere l’Europa attraverso Turchia e Grecia. Sono armati e divisi in due gruppi, pronti a colpire in Francia e Belgio", avrebbero udito gli uomini dell'intelligence di Bruxelles.

L'ex fidanzata di Abballa: "Sperava che un giorno avrei indossato il velo"

Nel frattempo l'ex fidanzata di Larossi Abballa, l'uomo di 25 anni che due sere fa a Magnanville – nella banlieue di Parigi – ha ucciso i due poliziotti, ha riferito ai microfoni di France Info di essere stata insieme a lui per cinque anni. "Quando ci siamo lasciati si è dedicato alla religione. Si è avvicinato a Dio, voleva pregare in modo corretto, questo non mi spaventava, era normale. Diceva solo di sperare che un giorno avrei indossato il velo, ma non mi ha mai giudicata perché non lo portavo o perché avevo i buchi sui jeans".  Insomma, coerentemente con le informazioni diffuse ieri dalle autorità francesi il profilo di Abballa non era assolutamente compatibile con quello di un estremista islamico; non a caso, malgrado fosse stato intercettato spesso, non sono mai emersi sospetti a suo carico.

Evidentemente il killer aveva pianificato l'attacco solo nell'ultimo periodo, e ciò malgrado anche nel 2013 fosse stato coinvolto in un'inchiesta dell'antiterrorismo e condannato a tre anni. Secondo l'ex fidanzata sarebbe stato il periodo di permanenza in carcere a determinare una sua radicalizzazione: "Quando uscì – racconta la ragazza – era molto isolato, si è fatto distante, non aveva più gli stessi amici di prima". Tre giorni fa, poche ore prima di commettere il duplice omicidio di Magnanville, Abballa le inviò un sms affermando di "avere bisogno di vederla 10 minuti". Da quel momento in poi, tuttavia, non ha più risposto a nessuna telefonata.

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