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Chi è Larossi Abballa, il killer che su Facebook scriveva: “Euro 2016 sarà un cimitero”

In un live su facebook poco prima dell’attentato il 25enne francese ha invitato a uccidere poliziotti, secondini, giornalisti e rapper. Infine ha dichiarato: “L’Euro 2016 sarà un cimitero”.
A cura di Davide Falcioni
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Si chiama Larossi Abballa l'uomo di 25 anni che, proprio mentre si stanno disputando i campionati europei di calcio, ha fatto ripiombare la Francia nell'incubo terrorismo dimostrando, ancora una volta, le numerose falle del sistema di sicurezza transalpino. Abballa era un cittadino francese ed era già noto alla polizia: nel 2011 venne condannato per furto e ricettazione mentre nel 2013 venne condannato a tre anni di reclusione per "associazione a delinquere allo scopo di preparare atti terroristici ". Nato a Mantes-la-Jolie, città nel cui commissariato lavorava la poliziotta uccisa, Abballa non era sposato e ieri sera, a pochi minuti dall'attacco agli agenti, avrebbe postato su Facebook Live un video di rivendicazione. Un lungo messaggio in cui invita a uccidere poliziotti, secondini, giornalisti e rapper. E in cui dichiara che "l'Euro 2016 sarà un cimitero". Non solo il jihadista si è mostrato avendo alle sue spalle il bambino, figlio dei due poliziotti, seduto sul divano: "Non so ancora cosa fare di lui". L'account facebook utilizzato da Abballa è stato sospeso, il materiale verrà analizzato dagli inquirenti.

Polizia: "Ha minacciato di farsi saltare in aria. Per questo l'abbiamo ucciso"

Secondo fonti della polizia Abballa ha affermato di essere un miliziano dello Stato Islamico e durante il negoziato con gli esperti delle forze speciali avrebbe parlato prevalentemente delle sue convinzioni religiose. Il blitz sarebbe scattato quando l'uomo ha minacciato di farsi saltare in aria: minaccia che, comunque, sarebbe risultata ingiustificata dal momento che in realtà il 25enne era armato solo di un coltello. Resta ora da capire se  Larossi Abballa appartenesse a una cellula organizzata oppure fosse un "lupo solitario": la seconda ipotesi sembra essere quella più probabile, dal momento che non risultano viaggi in Siria da parte del 25enne, che al contrario è cresciuto in territorio francese.

Il suo ex insegnante: "Bravo studente, ma aveva scatti di violenza"

Christophe, un ex insegnante intervistato da RMC, ha ricordato che Abballa frequentava la sua scuola, un istituito per elettrotecnici, nel 2007, ma che non era riuscito a portare a termine gli studi "nonostante fosse un un ottimo studente e avesse buonissimi voti". Il docente, tuttavia, aggiunge: "Ho riflettuto molto su Larossi dopo l'attentato di stanotte. Era un buon elemento a scuola, anche se inspiegabilmente preferì n on terminare gli studi: ricordo però che aveva improvvisi scatti di rabbia e frequenti cambi d'umore che scaturivano in gesti molto violenti. Lo scorso anno, dopo gli attacchi alla redazione di Charlie Hebdo, mi venne in mente lui. Non so perché, ma pensai che sarebbe fosse un elemento che avrebbe potuto compiere un'azione così folle".

L'ex giudice: "Voleva fare la jihad, ma al momento nulla ne avrebbe motivato l'arresto"

Marc Trevidic, ex giudice antiterrorismo che valutò i reati di Abballa nel 2013, ha spiegato alla BBC che il killer dei due poliziotti era "un uomo imprevedibile, un dissimulatore. Voleva fare la jihad, questo è sicuro. Si era addestrato fisicamente in Francia. Ma realisticamente, al momento, a parte qualche frequentazione sbagliata e un po' di jogging per il fitness, non c'era nulla che giustificasse un suo arresto per terrorismo".

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