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Svezia, un uomo sopravvive per due mesi in auto sepolto sotto la neve

Le temperature hanno sfiorato i 30 gradi sotto lo zero e lui non aveva altro che qualche bibita e un sacco a pelo. È stato ritrovato per caso da un passante dopo due mesi e, quasi senza forze, ha raccontato la sua storia incredibile: per tutto il tempo avrebbe mangiato solo la neve che entrava in auto. Nessuno aveva denunciato la sua scomparsa.
A cura di Susanna Picone
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Le temperature hanno sfiorato i 30 gradi sotto lo zero e lui non aveva altro che qualche bibita e un sacco a pelo. È stato ritrovato per caso da un passante dopo due mesi e, quasi senza forze, ha raccontato la sua storia incredibile, per tutto il tempo avrebbe mangiato solo la neve che entrava in auto. Nessuno aveva denunciato la sua scomparsa.

Ha dell’incredibile la storia che ci arriva dalle cronache estere ma tutto fa pensare a un episodio accaduto realmente: un uomo svedese di 45 anni è rimasto intrappolato dallo scorso 19 dicembre nella sua auto sotto la neve ed è stato ritrovato, per caso, dopo due mesi. Il miracolo? L’uomo, sebbene distrutto, infreddolito e magrissimo, è vivo. Ha superato i due mesi di prigionia mangiando, oltre a delle bibite che aveva con sé, solo la neve che entrava nella sua automobile e riparandosi dal freddo con un sacco a pelo che si trovava nella vettura. L’incredibile storia è avvenuta vicino alla città svedese di Umea, nel centro-nord del Paese: l’uomo, un artigiano di nome Peter Skyllberg, verosimilmente si è trovato nel bel mezzo di una bufera di neve e avrebbe perso il controllo della sua automobile restando poi sepolto in un boschetto nei pressi della città.

Il ritrovamento avvenuto per caso – Qualche giorno fa, ora che finalmente la neve si sta sciogliendo in tutta la zona, un uomo di passaggio ha intravisto parti dell’automobile venir fuori scorgendo poi la presenza di qualcuno all’interno della vettura, appunto un uomo raggomitolato nel suo sacco a pelo. Lo stesso protagonista della storia, subito ricoverato nell’ospedale di Umea, con le poche forze a sua disposizione avrebbe raccontato di aver mangiato l’ultima volta il 19 dicembre. I medici che lo stanno curando non si sono voluti pronunciare sulle condizioni generali di Peter Skyllberg limitandosi a dire che si stava riprendendo grazie alla somministrazione di nutrimento con fleboclisi: non sarebbe comunque in pericolo di vita.

Gli esperti si dividono sulla vicenda – La vicenda ha creato tanta incredulità dato che sembra assurda la storia di un uomo che riesce a sopravvivere per due mesi al freddo e senza cibo. Quest’anno le temperature medie nella zona in cui Peter è rimasto sepolto hanno sfiorato i -30 gradi ma, secondo i medici, quello del freddo potrebbe essere un problema superato grazie al sacco al pelo e in quanto si sarebbe creato una sorta di effetto-igloo nell’automobile. Ciò che invece divide maggiormente gli esperti riguarda proprio la questione del cibo: sembra infatti impossibile che un uomo possa sopravvivere per due mesi mangiando solo la neve. Tutti si chiedono inoltre perché nessuno avesse denunciato la scomparsa dell’artigiano e in risposta arriva il racconto di una storia familiare difficile, di rapporti interrotti ormai da anni e di problemi sentimentali con l’attuale compagna. Nessuno insomma, a quanto pare, aveva notato la sua assenza da casa.

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