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Sparatoria all’università di Las Vegas: 3 morti. Il killer è un professore, ucciso dagli agenti

L’attentatore sarebbe Anthony Polito, 67 anni. L’uomo aveva fatto domanda per lavorare come prof alla stessa University of Nevada di Las Vegas, ma gli era stata respinta. Le vittime sono tutti docenti o membri del personale del campus.
A cura di Biagio Chiariello
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È di almeno tre morti e un ferito in condizioni critiche il bilancio provvisorio della sparatoria avvenuta ieri, mercoledì 6 dicembre, nel campus della ‘University of Nevada’, a Las Vegas. Lo ha reso noto la polizia spiegando che l'attentatore è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con gli agenti.

Si tratterebbe di Anthony Polito, 67 anni. L'uomo aveva fatto domanda per una posizione di professore presso la stessa UNLV ma non era stato assunto, hanno detto queste fonti alla ABC. In precedenza aveva lavorato come professore nella Carolina del Nord e in Georgia. Gli investigatori hanno perquisito un appartamento a Henderson, nel Nevada, che si crede fosse la casa dove viveva il killer. Ignoto al momento il movente della sparatoria.

Non si conoscono le identità delle vittime, ma le fonti indicano che possa trattarsi di docenti o membri del personale. Non è ancora chiaro se siano stati presi di mira intenzionalmente, ma il fatto che le vittime non fossero studenti suggerisce agli investigatori che il killer potrebbe aver puntato loro in maniera non del tutto casuale.

L'allarme nell'ateneo è scattato attorno alle 11.30 ora locale, le 20.30 in Italia, nella Beam Hall, edificio che ospita la facoltà di economia. Dopo circa mezz'ora, la polizia ha comunicato che "il sospetto era stato individuato ed era morto". Gli agenti hanno immediatamente “evacuato gli edifici, ad uno ad uno” e perquisito palmo a palmo il campus, dove vivono circa 3mila studenti.

Successivamente è scattato il piano di emergenza. L’aeroporto internazionale Harry Reid – che si trova vicino al campus universitario – è stato parzialmente bloccato: i voli in partenza per l’Ovest degli Stati Uniti sono stati sospesi, mentre gli aerei in arrivo hanno ritardato l’atterraggio.

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"I nostri pensieri sono rivolti all'intera comunità dell'UNLV", ha affermato lo sceriffo Kevin McMahill del dipartimento di polizia metropolitana di Las Vegas. "Nessuno studente dovrebbe temere di perseguire i propri sogni in un campus universitario. Quello che è successo oggi è un crimine atroce e imperdonabile".

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