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Spagna, violenta 13enne e la offre su app di incontri: chiesti 107 anni di carcere per uomo di 45 anni

Le indagini hanno rivelato che almeno sei uomini avrebbero abusato della minorenne, a volte in gruppo, mentre il primo aguzzino dirigeva gli incontri e filmava. La polizia catalana è arrivata a lui grazie alla denuncia di un utente a cui era stato proposto un “rapporto a tre” con la ragazzina.
A cura di Davide Falcioni
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Un agghiacciante caso di sfruttamento minorile sta sconvolgendo la Spagna: un predatore sessuale, capo di una rete di pedofili, avrebbe violentato una tredicenne affidata alla protezione sociale della Catalogna, per poi offrirla ad altri uomini attraverso app di incontri, filmando gli abusi. La vicenda, emersa dalle indagini dei Mossos d'Esquadra e della Procura di Barcellona, ricorda da vicino il caso francese di Dominique Pelicot, ma con una differenza decisiva: la vittima era una minorenne già vulnerabile, abbandonata a se stessa e lasciata in balia dei suoi aguzzini per anni.

L’imputato, identificato con le iniziali T.L.M., è un elettricista di 45 anni che avrebbe adescato la ragazzina online quando lei aveva appena 13 anni. La vittima, ospitata in un centro per minori a rischio a l’Hospitalet de Llobregat, era fragile: vittima di bullismo a scuola e in una situazione familiare disastrosa. Secondo l’ordinanza di rinvio a giudizio, l’uomo avrebbe prima conquistato la sua fiducia, poi l’avrebbe convinta a incontrarsi in un centro commerciale, per portarla a casa sua e violentarla.

Da quel momento, l’inferno. T.L.M. avrebbe ripetuto gli abusi "decine di volte", introducendo pratiche di dominazione, legandola con corde e registrando tutto con il cellulare. Pochi mesi dopo il primo stupro, l’elettricista avrebbe iniziato a prostituirla online, creando un profilo su Lovoo, un’app di incontri, per offrirla ad altri uomini.

Le indagini hanno rivelato che almeno sei uomini avrebbero abusato della minorenne, a volte in gruppo, mentre TLM dirigeva gli incontri e filmava. La polizia catalana è arrivata a lui grazie alla denuncia di un utente a cui era stato proposto un "rapporto a tre" con la ragazzina.

Durante le perquisizioni, nella casa dell’elettricista sono stati trovati oltre 10mila file di pornografia infantile, confermando il suo ruolo di regista di un sistema criminale ancora sotto indagine. La Procura sostiene che si trattava di una vera e propria rete pedofila, con TLM come capo. L’imputato è accusato di una lunga serie di reati: abuso sessuale continuato, adescamento di minori, pedopornografia e sfruttamento della prostituzione minorile. Per questo, il pubblico ministero ha chiesto una condanna esemplare: 107 anni di prigione.

Intanto, la vicenda solleva domande scomode sul sistema di protezione dei minori in Catalogna. Come ha potuto una tredicenne sotto la tutela della Generalitat finire nelle mani di un mostro del genere? E quanti altri casi simili potrebbero essere ancora nascosti?

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