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Sospeso il dialogo con i maoisti per i due italiani rapiti in India

La trattativa per il rilascio di Colangelo e Bosusco è sospesa perché “non c’è spazio per il dialogo” se i guerriglieri continuano a sequestrare persone. L’ultimo rapito è un membro del Parlamento dello Stato di Orissa. Bosusco scrive ai familiari.
A cura di Susanna Picone
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La trattativa per il rilascio di Colangelo e Bosusco è sospesa perché non c’è spazio per il dialogo se i guerriglieri continuano a sequestrare persone. L’ultimo rapito è un membro del Parlamento dello Stato di Orissa. Bosusco scrive ai familiari.

Si è notevolmente complicata la trattativa per il rilascio di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, i due italiani rapiti in India lo scorso 14 marzo. È di oggi la notizia che è stato rapito anche un deputato, Jhina Hikaka, un membro del Parlamento dello Stato di Orissa, sequestrato mentre rientrava in una zona tra Koraput e Laxmipur insieme al suo autista e alla sua guardia del corpo. Anche questo rapimento sarebbe opera di guerriglieri maoisti (i rapitori hanno lasciato nell’auto un volantino con le stesse 13 richieste già avanzate per Colangelo e Bosusco) ma dal sequestro si sarebbe dissociato il leader dei guerriglieri che ha giudicato l’ultima mossa “sbagliata” in un momento in cui sono in corso dei negoziati per liberare gli italiani.

Stop al dialogo – Intanto dall’India, dopo l'ultimo rapimento, è arrivato lo stop alle negoziazioni e la sospensione dei dialoghi da parte dei due negoziatori nominati dai guerriglieri, Bd Sharma e Dandapani Mohantv e confermata dal principale mediatore del governo, Un Behera, secondo cui “i due episodi sfortunati” (l’uccisione di un responsabile di polizia di due giorni fa e il sequestro odierno del deputato) hanno deteriorato il clima di dialogo con i delegati dei maoisti. Oggi doveva essere il terzo giorno di trattative per la liberazione di Bosusco e Colangelo, in particolare per il secondo il rilascio sembrava imminente.

Una lettera commovente di Paolo Bosusco ai suoi familiari – Mentre la situazione appare dunque complicarsi, uno dei due ostaggi, il 54enne piemontese Paolo Bosusco, ha voluto scrivere una commovente lettera ai suoi familiari dove, oltre a far trasparire un affetto forse non sempre manifestato apertamente, ha stilato una sorta di testamento da far recapitare ai suoi cari. La lettera è stata mostrata in un video dall’emittente indiana Cnn-Ibn: si tratta di due facciate scritte in stampatello nelle quali Bosusco si rivolge ai suoi cari con un “Caro papà e cara Vanna” promettendo loro “un grande abbraccio d’amore”. Tra le disposizioni riportate nella lettera Bosusco chiede anche che siano dati seimila euro a Santosh, il suo cuoco catturato e in seguito rilasciato dai maoisti perché sente di ringraziarlo “di tutto quello che ha fatto per me”.

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