Siria, Assad: Consegneremo le armi chimiche, ma stop a minacce dagli USA

Non è stato il timore di un intervento militare da parte degli USA, ma l'azione diplomatica di Vladimir Putin a convincere Bashar al-Assad. “Le minacce da parte degli Stati Uniti non hanno influenzato la nostra decisione di permettere il controllo sulle nostre armi chimiche da parte della comunità internazionale”. Parole riferite da Interfax che cita un passo dell'intervista del presidente siriano alla tv russa Rossia 24. Assad avrebbe anche detto che le armi verranno consegnate soltanto a patto che gli Stati Uniti ritirino l'opzione di intervento. "La Siria metterà le sue armi chimiche sotto il controllo internazionale a causa della Russia”, ha affermato in un’intervista al canale filoputiniano. Damasco, dunque, si dice pronta ad agire senza ritardi se si trova un'intesa sulla materia dell’iniziativa russa sul controllo delle armi chimiche siriane: lo ha dichiarato a Radio Eco di Mosca l’ambasciatore siriano a Mosca, Riyad Haddad. "Abbiamo accettato l’iniziativa russa nella sua totalità. E’ una iniziativa eccellente, ma è necessario intendersi su più dettagli’’, ha tuttavia aggiunto.
L'impegno di Assad a firmare la Convenzione sulle armi chimiche è finito sul tavolo del segretario di Stato americano, John Kerry, e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che questa sera si incontrano a Ginevra per cercare di capire se sia possibile attuare il piano russo per il disarmo di Damasco, scongiurando l'azione militare. Lavrov che come Kerry sarà accompagnato da esperti di armi chimiche, si é mostrato ottimista: “Rimane ancora un’opportunità per la pace”, ha dichiarato ad Astana, in Kazakhstan, in partenza per Ginevra. Washington però sembra non avere dubbi sul fatto che Assad sia il responsabile dell'utilizzo di gas tossici a Damasco nell'attacco dello scorso 21 agosto. Mosca ritiene invece che la colpa sia da attribuire ai gruppi ribelli.