Siria, Assad consegnerà le armi chimiche. Kerry: “Le parole non bastano”

"Le parole non bastano". La tensione tra Stati Uniti e Siria non è ancora stemperata dopo l'annuncio di Assad che si è detto intenzionato a consegnare le armi chimiche. La Casa Bianca ha respingono la proposta del Governo di Damasca che prevede la rivelazione del proprio arsenale entro 30 giorni dalla firma della Convenzione internazionale che mette al bando i gas tossici. "Non è abbastanza", ha detto il Segretario di Stato americano, John Kerry, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Ginevra con Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo. ”Se l’accordo sulla Siria fallisce, l’uso della forza potrebbe essere necessario”, ha proseguito il segretario di Stato. ”Siamo qui per testare la veridicità dell’impegno che il regime siriano si è preso verso una soluzione pacifica e negoziata. Voglio ringraziare il governo russo e sono orgoglioso che il presidente Obama abbia deciso di percorrere questa strada”. Kerry afferma che la priorità in questo momento è trovare una soluzione politica alla crisi siriana, augurandosi che “la diplomazia eviti l’azione militare”, ma ha anche precisato che gli USA non permetteranno ulteriori utilizzi dei gas. ”Le aspettative sono molto alte da parte degli Usa e della Russia, questo non è un gioco, ma deve essere un impegno serio, verificabile, credibile, adottato in tempi rapidi”, ha ammonito il segretario di Stato, che ha spiegato che in caso di mancato rispetto degli accordi, la Siria dovrà aspettarsi delle conseguenze.