Seda e violenta la moglie filmando tutto per anni: il nuovo ‘caso Pelicot’ in Germania

Per anni ha trasformato la propria casa in un luogo di violenza silenziosa, nascosta dietro l’apparenza di una normale vita coniugale. Un 61enne di Aquisgrana, in Germania, è stato condannato dal tribunale regionale a otto anni e mezzo di carcere per aver sedato ripetutamente la moglie, violentata e filmata, diffondendo poi quei video in rete. I fatti, secondo i giudici, si sono protratti dal 2018 al 2024, in un incubo quotidiano consumato lontano dagli sguardi.
La sentenza riconosce reati gravissimi: stupro aggravato, lesioni personali pericolose e violazione della sfera più intima della vita privata. L’uomo, approfittando dello stato di incoscienza della donna, documentava le violenze e le condivideva in chat e piattaforme online frequentate da migliaia di utenti, ambienti dove non solo circolavano immagini, ma anche istruzioni su quali farmaci usare e in quali dosi per rendere le vittime incapaci di difendersi.
Il processo, durato sette udienze, si è svolto quasi interamente a porte chiuse, per proteggere la donna da un’esposizione ulteriore. Il verdetto non è ancora definitivo e potrà essere impugnato, ma segna un passaggio importante in una vicenda che ha scosso profondamente l’opinione pubblica tedesca e non solo.
Le indagini sono state avviate dal Bundeskriminalamt dopo segnalazioni arrivate attraverso una rete giornalistica investigativa internazionale. Determinante è stata anche la collaborazione del servizio di messaggistica utilizzato dall’uomo, che ha fornito i dati necessari all’identificazione. In un capo d’accusa risalente al 2009, l’imputato era stato assolto, un dettaglio che oggi pesa come un’ombra lunga su una storia già segnata da ritardi e mancate risposte.
Il caso ha richiamato alla memoria quello di Dominique Pelicot in Francia, condannato a 20 anni per aver drogato e violentato per anni l’ex moglie, coinvolgendo altri uomini contattati online. Non a caso, anche media internazionali hanno sottolineato le inquietanti somiglianze tra le due vicende.
Proprio in questi giorni, il collettivo investigativo Strg_F della Norddeutsche Rundfunk ha pubblicato un nuovo e dettagliato reportage sull’esistenza di reti online tedesche e internazionali in cui migliaia di uomini si scambiano consigli su come sedare mogli o figlie, condividendo immagini e video delle violenze. Un’inchiesta che affonda le radici nel passato: anni fa lo stesso gruppo aveva già allertato la polizia su casi simili, senza ottenere risposte immediate. La polizia di Amburgo, in seguito, ha ammesso pubblicamente i ritardi, scusandosi per non aver agito prima e annunciando possibili sanzioni disciplinari.