Scontri in Egitto, 4 morti nell’anniversario della Rivoluzione araba

E' di almeno 4 morti il bilancio degli scontri di oggi in corso in Egitto, nel terzo anniversario della Primavera araba che portò alla caduta di Hosni Mubarak. Lo fa sapere il ministero della Sanità, sottolineando che un decesso è avvenuto al Cairo, dove la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti del deposto presidente Mohamed Morsi e altri attivisti antigovernativi. Negli ultimi giorni il governo ha invitato la popolazione a prendere parte attivamente alle manifestazioni per ricordare l’inizio della rivoluzione del 2011 e ha promesso misure di sicurezza particolarmente dure per proteggere le celebrazioni. Violenti scontri sono scoppiati anche in diverse zone di Alessandria, a est del Cairo, tra pro-Morsi e forze dell'ordine.
Chiunque ci sia dietro gli ultimi attentati in Egitto "sicuramente continua a fare il gioco della ‘narrativa del nuovo regime', quella della sicurezza contro la libertà", afferma Gennaro Gervasio, docente di Storia e politica del Medio Oriente alla British University del Cairo, intervistato oggi dall'Ansa sull'aumento di attentati terroristici culminata con gli attacchi di ieri nella capitale egiziano. "Da un lato – aggiunge l'esperto- il regime di Al-Sisi e sopratutto i militari otterranno un cieco appoggio popolare, dall'altro si rende evidente come sia pericoloso puntare tutto su una sicurezza che non si può in alcun modo assicurare". Nel frattempo "le sicurezze quotidiane (cibo, occupazione, aumento degli stipendi, ecc.) sono tutt'altro che migliorate". E questo, precisa, "mesi dopo la deposizione di Morsi".