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Chi è Darya Trepova, l’attentatrice di San Pietroburgo. Il marito: “È stata incastrata”

Arrestata la 26enne Darya Trepova accusata di aver preso parto all’attentato che ha ucciso il blogger nazionalista Vladlen Tatarsky morto domenica pomeriggio a San Pietroburgo: “Ho portato io la statuetta che poi è esplosa”, le parole della giovane in un video.
A cura di Chiara Ammendola
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Darya Trepova dopo l'arresto e Vladlen Tatarsky
Darya Trepova dopo l'arresto e Vladlen Tatarsky

“Ho portato una statuetta che poi è esplosa”, con queste parole Darya Trepova, la donna sospettata di aver compiuto l'attentato allo "Street bar" di San Pietroburgo costato la vita al blogger nazionalista Vladlen Tatarsky, ammette il proprio coinvolgimento. Parte dell'interrogatorio è stato ripreso in un video poi diffuso dall'agenzia di stampa russa Ria Novosti.

Vladlen Tatarsky
Vladlen Tatarsky

Le immagini mostrano la giovane, che è stata arrestata questa mattina, con taglio e colori di capelli diversi rispetto alle immagini di sicurezza che la mostrano mentre, poco prima dell'esplosione, entra nel caffè portando un pacco. Il tritolo, oltre 200 grammi, era nascosto nella statuetta stipata proprio nella scatola che la giovane ha consegnato a Maksim Fomin, alias Tatarsky. Alla domanda "Chi te l'ha data?", Darya Trepova risponde: "Posso dirlo dopo?".

Darya Trepova dopo l'arresto
Darya Trepova dopo l'arresto

Il marito: “Era necessario consegnare questa statuetta”

Dopo la notizia dell'arresto è intervenuto il marito di Darya Trepova che si è detto convinto che sia stata "incastrata". Dmitry Rylov, che non è in Russia, ha rilasciato un'intervista alla rivista indipendente The Insider: “Daria ha detto di essere stata incastrata, e io sono completamente d'accordo – le parole dell'uomo – nessuno se lo aspettava. Per quanto ne so, era necessario consegnare questa statuetta, in cui c'era qualcosa… Ne abbiamo parlato almeno due volte. Lei non è il tipo di persona che potrebbe uccidere qualcuno".

Vladlen Tatarsky prima dell'esplosione
Vladlen Tatarsky prima dell'esplosione

L'uomo ha poi aggiunto che, oltre alla moglie, è stata arrestata anche un'altra persona, accusata di essere coinvolta nell'attentato: si tratta di Dmitry Kasintsev, conoscente della coppia. Trepova era nel suo appartamento al momento dell'arresto.

Mistero sul mandante: Mosca accusa Navalny e Kiev

Ora le forze speciali russe che stanno indagando sull'attentato dovranno chiarire il ruolo della 26enne ma soprattutto i suoi legami esterni: il Comitato nazionale anti-terrorismo russo citato dall'agenzia Ria Novosti ha puntato il dito contro la giovane accusandola di essere una sostenitrice di Alexei Navalny. “Persone che collaborano con il cosiddetto Fondo anti-corruzione – si legge in una nota – sono "coinvolte" nell'attentato di ieri in un caffè di San Pietroburgo, "pianificato dai servizi segreti ucraini"”.

Darya Trepova consegna la scatola a Tatarsky
Darya Trepova consegna la scatola a Tatarsky

Accuse, quelle delle autorità russe, che sono state immediatamente smentite dal socio di Alexey Navalny, Ivan Zhdanov: “Ovviamente, non siamo coinvolti”, ha detto su Telegram aggiungendo che l'accusa è un tentativo di prolungare la pena detentiva di Navalny. Zhdanov ha detto che sembra che la Russia abbia bisogno "non solo di un nemico assoluto esterno sotto forma dell'Ucraina, ma anche di uno interno sotto forma della squadra di Navalny".

Darya Trepova durante l'interrogatorio
Darya Trepova durante l'interrogatorio

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha invece accusato di terrorismo Kiev in merito all'attentato di San Pietroburgo. “Il regime di Kiev sostiene azioni terroristiche – ha detto in una nota – ecco perché l'operazione militare speciale in Ucraina viene compiuta. Questo regime è dietro l'assassinio di Darya Dugina e molto probabilmente dietro l'assassinio di Fomin”.

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