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Guerra in Ucraina

Bomba in un bar a San Pietroburgo, morto il blogger nazionalista Tatarsky: “Usata statuetta esplosiva”

Vladlen Tatarsky, corrispondente di guerra e blogger nazionalista russo, è rimasto ucciso nell’esplosione di un bar avvenuta a San Pietroburgo. Almeno 25 i feriti.
A cura di Chiara Ammendola
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Il corrispondente di guerra russo Vladlen Tatarskij e il momento dell'esplosione a San Pietroburgo
Il corrispondente di guerra russo Vladlen Tatarskij e il momento dell'esplosione a San Pietroburgo
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Un'esplosione all'interno di un bar a San Pietroburgo, in Russia, ha ucciso il noto blogger nazionalista e corrispondente di guerra russo Vladlen Tatarsky. La notizia, riportata dalle agenzia di stampa russe, è stata confermata anche dal ministero dell'Interno.

“Alle 18.13 del 2 aprile 2023, la polizia ha ricevuto un'informazione in merito a un'esplosione sull'argine di Universitetsjaya. Come risultato, una persona è morta. Era il corrispondente di guerra Vladlen Tatarsky. Sedici persone sono rimaste ferite”, si legge in una nota.

Il luogo dell'esplosione
Il luogo dell'esplosione

Il governatore della città, Alexander Beglov, ha poi aggiornato il bilancio del feriti parlando di 25 persone coinvolte, 19 delle quali sono state ricoverate in ospedale. Secondo l'agenzia Tass l'esplosione, avvenuta nei pressi dell'Università, all'interno dello Street bar che in passato è appartenuto a Yevgeny Prigozhin, il capo della milizia russa Wagner, è stata causata da oltre 200 grammi di Tnt. L'esplosivo era nascosto in una statuetta, contenuta all'interno di una scatola: un "regalo" consegnato da una donna allo stesso Tatarsky.

Vladlen Tatarsky
Vladlen Tatarsky

Il caffè sembra che fosse stato affittato per un evento privato dal gruppo Cyber Front Z, che si definisce sui social network come formato da "soldati dell'informazione in Russia". Vladlen Tatarsky, nato in Ucraina nel Donbass, era noto per le sue posizioni a favore della guerra in Ucraina: La Bbc sottolinea però come lui e altri blogger militari avessero criticato alcuni aspetti della campagna russa in Ucraina.

Il suo vero nome era Maxim Fomin: in passato si era recato anche al fronte in Ucraina e aveva acquisito particolare notorietà l'anno scorso dopo aver pubblicato, a seguito della cerimonia per l'annessione alla Russia di 4 regioni ucraine, un video girato all'interno del Cremlino in cui diceva: “Sconfiggeremo tutti, uccideremo tutti, deruberemo tutti come necessario. Proprio come piace a noi”.

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