video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

Russia rilancia colloqui con Ucraina: proposto incontro il 2 giugno a Istanbul. Trump: “Putin ci prende in giro?”

Mosca propone un nuovo incontro con Kiev il 2 giugno a Istanbul per discutere un memorandum di pace. Kiev attende il documento e chiede garanzie. Trump osserva e avvisa: “Sapremo presto se Putin fa sul serio”. Berlino intanto autorizza missili ucraini a lungo raggio.
A cura di Biagio Chiariello
1 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La Russia rilancia l'opzione diplomatica e propone all'Ucraina un secondo round di colloqui diretti da tenersi il prossimo 2 giugno a Istanbul. L'annuncio è arrivato dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, che ha spiegato come Mosca sia pronta a presentare in quella sede un memorandum che "definisce la nostra posizione" e che include le richieste per superare "le cause profonde della crisi".

A guidare la delegazione russa dovrebbe essere nuovamente Vladimir Medinsky, che aveva già partecipato all'incontro del 16 maggio scorso. Medinsky ha dichiarato di aver parlato telefonicamente con il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, confermando che Kiev si starebbe consultando sulla proposta. "Siamo pronti ad incontrarci di persona nella data indicata, nei prossimi giorni, e a iniziare a lavorare per raggiungere una pace duratura e risparmiare vite umane", ha affermato l'inviato del Cremlino.

La risposta ucraina e l’attesa del memorandum

Il ministro Umerov, da parte sua, ha ribadito pubblicamente la disponibilità dell’Ucraina a un cessate il fuoco pieno e incondizionato. In un messaggio diffuso su X ha dichiarato: "Non siamo contrari a ulteriori incontri con i russi e stiamo aspettando il loro ‘memorandum', affinché l’incontro non sia vuoto e possa davvero avvicinarci alla fine della guerra".

Umerov ha inoltre ricordato che la Russia aveva promesso di consegnare il documento subito dopo l’ultimo scambio di prigionieri, invitandola a mantenere l’impegno "senza ulteriori ritardi". Ha poi aggiunto che "l’Ucraina è sempre stata, e rimarrà sempre, il più costruttiva possibile", ma che "ogni incontro deve essere preparato in modo adeguato".

Parallelamente, si è registrata una nuova ondata di attacchi: il Ministero della Difesa russo ha reso noto che 48 droni ucraini sono stati abbattuti nella notte, soprattutto nella regione di Belgorod, vicino al confine ucraino.

L’ombra degli USA sui negoziati: Trump osserva e avvisa

Anche gli Stati Uniti seguono da vicino gli sviluppi. In una telefonata con Lavrov, il segretario di Stato Marco Rubio ha ribadito la volontà dell’amministrazione Trump di "porre fine al conflitto il più rapidamente possibile", secondo quanto riferito dal ministero russo. Lavrov, nel corso del colloquio, avrebbe anche illustrato i contenuti preliminari del memorandum russo, promettendo di consegnarlo ufficialmente a Kiev in vista dell'incontro di Istanbul.

Il presidente Donald Trump, intanto, ha dichiarato dallo Studio Ovale: "Vi farò sapere entro due settimane se Putin ci sta prendendo in giro o meno. Se sì, risponderemo in maniera diversa". Interrogato su un eventuale vertice trilaterale con Putin e Zelensky, ha risposto: "Lo farò se necessario. A questo punto, doveva essere un paio di mesi fa".

Trump ha poi spiegato la sua contrarietà all’introduzione di nuove sanzioni contro la Russia: "Ostacolerebbero i negoziati", ha detto, aggiungendo con tono provocatorio: "Sono molto più tosto io di loro", riferendosi alla leadership del Cremlino.

Berlino cambia linea: missili a lungo raggio a Kiev, l'annuncio di Merz

Sul fronte europeo, è la Germania a imprimere una svolta. Il cancelliere Friedrich Merz ha annunciato un’importante decisione: Berlino sosterrà la produzione ucraina di missili a lungo raggio, senza restrizioni di gittata. "I nostri ministri della Difesa firmeranno oggi un memorandum d’intesa per l’acquisizione di sistemi d’arma di fabbricazione ucraina", ha detto Merz. "Questo consentirà all’Ucraina di difendersi pienamente, anche contro obiettivi al di fuori del territorio nazionale".

Merz ha anche confermato che la Germania "farà di tutto per impedire che il Nord Stream 2 torni operativo", il gasdotto russo colpito da un sabotaggio nel 2022. Mosca, da parte sua, ha reagito definendo le dichiarazioni del cancelliere "un ulteriore tentativo di costringere gli ucraini a continuare a combattere".

Infine, il presidente Zelensky ha rilanciato il tema dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO, chiedendo un invito formale al vertice dell’Alleanza previsto per il 24 e 25 giugno a L’Aja. "Non farlo sarebbe una vittoria per Putin", ha affermato.

La proposta di colloqui resta sul tavolo. Ma con la tensione militare ancora altissima e i segnali politici contrastanti, resta da vedere se il 2 giugno Istanbul potrà davvero ospitare un nuovo passo verso la pace.

1 CONDIVISIONI
4751 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views