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Risolto dopo 20 anni il mistero della “donna in rosa”: chi era la vittima trovata morta nel 2005 in Spagna

La vittima, ribattezzata “La donna in rosa”, è stata identificata come Liudmila Zavada, una donna di origine russa che aveva 31 anni al momento della sua morte. L’identificazione grazie alla campagna “Identify Me” dell’Interpol che ha messo in campo tutti i nuovi strumenti investigativi e la collaborazione internazionale di polizia per risolvere il mistero.
A cura di Antonio Palma
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Dopo 20 anni di attesa finalmente ha un nome la donna rinvenuta morta nel 2005 in Spagna lungo una strada a Viladecans, vicino a Barcellona. La vittima ribattezzata “La donna in rosa”, è stata identificata come Liudmila Zavada, una donna di origine russa che aveva 31 anni al momento della sua morte. L’identificazione, annunciata oggi dal Ministero dell'Interno spagnolo, è arrivata grazie alla campagna “Identify Me” dell'Interpol che ha messo in campo tutti i nuovi strumenti investigativi e la collaborazione internazionale di polizia per risolvere il mistero.

Il rinvenimento del corpo della "donna in rosa”

L'Ufficio Centrale Nazionale dell'Interpol di Madrid, che ha guidato l'operazione, ha collaborato a stretto contatto con gli agenti di polizia turchi, incrociando i dati forniti delle autorità russe per venire a capo dell’identità della donna rinvenuta senza vita il 2 luglio di venti anni fa da un tassista sul ciglio di una strada. La vittima, che secondo il medico legale era stata assassinata da meno di 24 ore, era vestita con un top rosa a fiori, pantaloni rosa e scarpe rosa, e per questo il suo caso venne ribattezzato "La donna in rosa" in mancanza di una identità certa.

La polizia locale ritenne subito il caso un omicidio e stabilì che il corpo era stato spostato nelle 12 ore precedenti il ritrovamento ma la sua identità era rimasta un mistero, fino ad oggi. Il suo caso l’anno scorso era finito così nella campagna ‘Identify Me' coordinata dall'Interpol, che mira a risolvere i casi di oltre quaranta donne trovate morte in circostanze sospette e mai identificate.

Liudmila Zavada
Liudmila Zavada

Le indagini dell'Interpol e l'identificazione

La svolta nei mesi scorsi quando la polizia turca ha analizzato le impronte digitali della donna attraverso un database nazionale, ottenendo una corrispondenza con Zavada, che al momento della sua morte aveva 31 anni. Una volta ricevute le impronte, anche la polizia scientifica spagnola ha accertato la corrispondenza. Infine la conferma dall’esame del dna quando le autorità russe hanno confrontato il profilo genetico della vittima con quello di una sorella. L'indagine sulle modalità del decesso però proseguono.

“Dopo 20 anni, a una donna sconosciuta è stato restituito il suo nome", ha affermato in una nota il segretario generale dell'Interpol, Valdecy Urquiza congratulandosi con le autorità spagnole, turche e russe "per aver collaborato su questo caso". L’identificazione, oltre a fornire "giustizia e chiarezza alle famiglie e agli amici della vittima, rafforza anche la cooperazione internazionale e la fiducia nelle indagini forensi" ha aggiunto.

Il programma ‘Identify Me' per dare un nome a oltre 40 donne senza vita

Si tratta del terzo successo del programma ‘Identify Me'. Nel 2023 venne identificata Rita Roberts, una donna britannica trovata assassinata ad Anversa nel 1992 e ribattezzata "la donna con il fiore tatuato". All'inizio di quest'anno, sempre in Spagna, è stata identificata anche Ainoha Izaga Ibieta Lima, 33enne paraguaiana rinvenuta in Girona nell'agosto 2018 e ribattezzata "La donna nel capanno” dal luogo in cui fu ritrovata morta.

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