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Prova ad avvelenare la moglie con la pizza per fuggire con l’amante: condannato a 11 anni in Germania

Dirk G., 56 anni, è stato condannato a undici anni e quattro mesi di carcere per aver tentato di uccidere la moglie e il figlio con una pizza ai peperoni e funghi contaminata con aconito, uno dei veleni naturali più letali.
A cura di Davide Falcioni
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Un piano di omicidio, costruito nell’ombra di un matrimonio ormai alla deriva, è finito davanti ai giudici di Bamberg, in Germania. Dirk G., 56 anni, è stato condannato a undici anni e quattro mesi di carcere per aver tentato di uccidere la moglie e il figlio con una pizza ai peperoni e funghi contaminata con aconito, uno dei veleni naturali più letali.

Secondo la ricostruzione della procura, l’uomo aveva iniziato da tempo a somministrare alla moglie piccole dosi di diverse tossine, provocandole ripetuti collassi mai spiegati dai medici, fino all'installazione di un pacemaker. Il culmine del suo piano sarebbe stato l’"ultima cena": una pizza surgelata trasformata in arma mortale.

Dietro il progetto omicida, spiegano gli inquirenti, non c’era un movente economico, bensì il desiderio di sottrarsi al divorzio, che l’uomo considerava un’onta. Dirk voleva chiudere il capitolo familiare per iniziare una nuova vita con una compagna thailandese di 40 anni. Il livello di premeditazione era evidente non solo dalla scelta dei veleni, ma anche dalle ricerche online, fra cui inquietanti domande sul costo fiscale di un funerale.

La moglie e il figlio, entrambi ricoverati in condizioni critiche nel dicembre 2024, si sono salvati grazie alla rapidità dei soccorsi. L’uomo, fuggito in Francia insieme alla nuova partner, è stato fermato dopo pochi giorni. In aula, la testimonianza della moglie ha sorpreso perfino i giudici: pur definendo il marito un pericolo, ha rifiutato di chiedere l’ergastolo, sostenendo di volerlo vedere punito, ma non "annientato".

Il caso di Bamberg arriva a pochi mesi da un’altra vicenda di avvelenamento che ha scosso l’opinione pubblica internazionale. In Australia, Erin Patterson, 50 anni, è stata condannata a una delle pene più severe mai inflitte a una donna nel Paese: ergastolo con un minimo di 33 anni prima di poter richiedere la libertà condizionata.

Nel 2023 aveva servito ai parenti un beef Wellington contenente funghi letali, uccidendo i suoceri Don e Gail Patterson, entrambi settantenni, e la cognata Heather Wilkinson. Solo il marito di quest’ultima, il pastore Ian Wilkinson, è sopravvissuto, dopo settimane di coma e conseguenze permanenti. Secondo la Corte Suprema, il delitto si distingueva per la pianificazione e il tentativo di occultare le proprie responsabilità, rientrando nella “categoria più grave” dei reati di omicidio.

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