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Guerra in Ucraina

Prezzi alle stelle e prodotti razionati: come le sanzioni stanno cambiando la vita dei russi

Con le sanzioni imposte dall’Occidente e lo stop alle operazioni di numerose aziende internazionali, la vita si complica per i cittadini russi alle prese con prezzi alle stelle per i prodotti di prima necessità, come zucchero e farina, e rincari per smartphone e televisori, oltre alla preoccupazione legata alla perdita di posti di lavoro.
A cura di Ida Artiaco
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Il peso delle sanzioni imposte a Mosca da parte di Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito dopo l'invasione dell'Ucraina comincia a farsi sentire sui cittadini russi. Dopo che molte aziende internazionali hanno annunciato lo stop alle operazioni nel Paese, dai colossi del settore alimentare a quello della ristorazione e dell'automazione passando per la moda, da Mc Donald's a Prada, fino a Ikea e Coca cola, solo per citarne alcuni, l'impatto delle misure economiche diventa sempre più pesante, con l'aumento del costo dei prodotti di base, un incombente rischio di perdita di posti di lavoro e, per alcuni, un crescente senso di isolamento mentre la banca centrale russa ha affermato che tutta l'economia potrebbe perdere fino all'8%. A raccontare cosa sta succedendo a Mosca e dintorni è stata la BBC.

Come riporta l'emittente inglese, i rincari più significativi sono quelli che interessano il cibo e i farmaci di prima necessità. I prezzi al consumo sono aumentati del 2,2% nella prima settimana dell'invasione. Alcuni negozi stanno limitando la vendita di prodotti di base, come olio per cucinare, pasta, farina, zucchero e cereali, il cui costo già a febbraio aveva subito una crescita del 20% rispetto a un anno fa. Il rublo infatti è precipitato negli ultimi 15 giorni, portando molti rivenditori ad aumentare i prezzi. Daria, che vive nella Capitale russa, ha affermato di non aver ancora visto scaffali vuoti: "Il cibo non scomparirà, ma diventerà più costoso. E ho paura anche solo a pensarci", ha spiegato. La vendita di medicinali non è soggetta a sanzioni, ma con le principali compagnie di trasporto che stanno sospendono i servizi, anche queste forniture potrebbero essere colpite.

Ad aumentare sono anche i prezzi di altri beni di consumo, come quelli del comparto tecnologico. Il costo di smartphone e televisori è infatti aumentato di oltre il 10% dopo che marchi come Apple e Ikea hanno deciso di non vendere più i loro prodotti in Russia. Secondo Daria, intervistata dalla BBC, "all'inizio di febbraio i comuni laptop costavano circa 70.000 rubli, cioè 730 dollari, ma alla fine del mese sono saliti a 100.000 rubli e fino a 140.000 prima che si esaurissero a Mosca". E preoccupazioni ci sono anche per quel che riguarda la perdita di posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione in Russia era del 4,4% a gennaio, ma alcune stime dicono che potrebbe raddoppiare nei prossimi mesi. "Molte persone perderanno il lavoro a causa della chiusura delle aziende, a causa della mancanza di materie prime per la produzione, a causa della mancanza di domanda e, infine, perché le persone diventeranno più povere", ha detto a Euronews l'economista russo Andrei Movchan.

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