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Picchi di 30 gradi all’Artico, è allarme caldo record al Polo Nord

L’aria calda proveniente dalla Siberia ha provocato un’ondata di calore nella regione artica, dove sono stati monitorati picchi di 30 gradi questa settimana. Gli esperti dell’Istituto meteorologico finlandese: “Abbiamo registrato un forte sistema ad alta pressione nell’atmosfera superiore, che ha permesso cieli sereni, ma allo stesso tempo ha sciolto la neve molto prima del solito, e ora le temperature sono risalite ai livelli estivi”.
A cura di Susanna Picone
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All’Artico fa sempre più caldo e quelle registrate negli ultimi giorni sono temperature record. L’aria calda proveniente dalla Siberia, dove è stato registrato un aumento delle temperature durante l'inverno, ha provocato un'ondata di calore nella regione, dove sono stati monitorati picchi di 30 gradi questa settimana. Lo spiegano in un articolo pubblicato sulla piattaforma Earther, un sito di notizie ambientali di Univision Communications, gli esperti dell'Istituto meteorologico finlandese. "Abbiamo registrato un forte sistema ad alta pressione nell'atmosfera superiore, che ha permesso cieli sereni, ma allo stesso tempo ha sciolto la neve molto prima del solito, e ora le temperature sono risalite ai livelli estivi", ha spiegato Mike Rantanen aggiungendo che oggi l’atmosfera è molto più calda rispetto a qualche decennio fa e il cambiamento climatico sta giocando un ruolo primario nell'aumentare il calore associato al sistema.

Forte ondata di caldo nell’Artico

L’esperto dell'Istituto meteorologico finlandese ha condiviso sul sito una mappa che evidenzia le temperature nella Siberia occidentale, dove secondo le stime sono attesi livelli di almeno due gradi sopra la media per il resto dell'anno. E quindi ha spiegato che anche nei prossimi giorni si attende caldo record. “Il motivo principale di questa situazione è il modello meteorologico su larga scala, l'alta pressione nell'atmosfera superiore, che ha provocato lo scioglimento repentino della neve. Noi meteorologi chiamiamo questi eventi ‘creste' (dall'inglese ‘ridges'), che possono essere particolarmente forti e persistenti", ha spiegato ancora Mike Rantanen.

L'Artico si sta riscaldando due volte più in fretta rispetto al resto del mondo

"L'Artico si sta riscaldando due volte più in fretta rispetto al resto del mondo a causa dei cambiamenti climatici, che influenzano anche gli ecosistemi e provocano alterazioni anche in maniera indiretta, come in questo caso: l'aria calda infatti, che tende a scendere, può accelerare ancora di più lo scioglimento del ghiaccio”, è il commento di Ted Scambos, ricercatore presso il Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences (CIRES). "La reazione a catena che si innesca dipende dal fatto che il caldo scioglie la neve, che si deposita sul livello del mare in forma liquida. Questo induce la neve ad abbassare la riflettività e ad assorbire una quantità maggiore di energia solare, il che spinge il ghiaccio marino a sciogliersi più velocemente”.

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