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Perché la guerra della Russia contro la Nato “non sarà imminente ma avverrà prima del previsto”

L’Istituto per lo studio della guerra (Isw) sostiene che Putin “si sta preparando” ad un conflitto su larga scala coi Paesi dell’Alleanza Atlantica. Il motivo principale di questa tesi è il fatto che Mosca ha aumentato le spese militari.
A cura di Biagio Chiariello
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La Russia si starebbe portando avanti i preparativi per una guerra su larga scala con armi convenzionali con la Nato. È quanto afferma l'Institute for the Study of War (Isw) che cita indicatori finanziari, economici e militari russi per avvalorare la sua tesi. Un conflitto che comunque non sarebbe imminente, ma probabilmente in un arco temporale meno lungo di quello che gli analisti occidentali hanno ipotizzato negli ultimi anni.

Ma cosa ha spinto l'Isw a quanto ipotesi? Innanzitutto il fatto che sulla Russia non sembra pesare una crisi finanziaria, poi l'aumento delle spese militari diventato "il più grande cambiamento nella politica di bilancio" del Paese. Di conseguenza, secondo gli analisti, risolvere problemi finanziari immediati non è più una preoccupazione del Cremlino che può invece concentrarsi su altri obiettivi. Come una guerra, appunto.

Non si tratta delle primi dichiarazioni e congetture che alimentano preoccupazioni su una guerra ‘totale'. C'è da dire che solo qualche giorno fa il comandante delle forze armate polacche, il generale Wieslaw Kukula, ha sostenuto che Putin starebbe preparando l'attacco ai Paesi dell'Alleanza Atlantica. Nel discorso che ha tenuto nel 25esimo anniversario dell'adesione di Varsavia alla Nato, ha sottolineato che ci sono "chiari indizi" che la Russia sta adottando misure in questo senso e ha ricordato che l'Alleanza è, appunto, "una struttura creata per la difesa".

Secondo Kukula ci sono almeno tre fattori che indicano "azioni aggressive" di Mosca: "ideologia, forza e opportunità". "Nonostante le pesanti perdite subite in Ucraina, la Russia sta riorganizzando le sue truppe e facendo lavorare intensamente la sua industria militare", ha chiarito. "Si tratta di uno Stato pronto a utilizzare ogni opportunità a sua disposizione e le debolezze che si presentano i suoi avversari per raggiungere i propri interessi", ha affermato prima di evidenziare che la Polonia è "unita" quando si tratta di questioni di sicurezza internazionale.

"Non bisogna impaurire la gente inutilmente: la guerra non è imminente", ha invece voluto precisare l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. "Non dobbiamo esagerare: sento voci dire che la guerra è imminente. Grazie a Dio non lo è: crediamo nella pace, sosteniamo l'Ucraina e non siamo parte di questo conflitto. Solamente, dobbiamo sostenere l'Ucraina e prepararci per il futuro, aumentando le nostre capacità militari. Il problema è sostenere gli ucraini perchè loro non debbano morire nel Donbass" ha ribadito Borrell.

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