Perché la Francia ha abbordato una petroliera e cosa c’entrano i sorvoli dei droni in Danimarca

Al largo di Saint-Nazaire, sulla costa atlantica nord-occidentale della Francia, la petroliera Pushpa, conosciuta anche come Boracay e battente bandiera del Benin, è stata fermata dalla Marina francese. La nave, lunga 244 metri, è sospettata di far parte della cosiddetta “flotta fantasma” russa, un insieme di petroliere utilizzate per aggirare le sanzioni internazionali e continuare a esportare petrolio dalla Russia verso destinazioni in Asia e altrove. La sua presenza al largo del parco eolico locale ha subito attirato l’attenzione delle autorità, che hanno avviato un’indagine della procura marittima di Brest per presunti “reati marittimi”, tra cui mancanza di documentazione sulla nazionalità della nave e rifiuto di ottemperare agli ordini delle autorità.
L’abbordaggio della Pushpa è avvenuto nei giorni scorsi: militari francesi in mimetica e con il volto coperto sono saliti a bordo e hanno arrestato due membri dell’equipaggio, identificati come comandante e secondo ufficiale. Una motovedetta della Marina ha sorvegliato la petroliera durante le operazioni, mentre l’inchiesta prende corpo per chiarire il ruolo della nave, sospettata di aver facilitato attività illegali della flotta fantasma e possibili operazioni militari o di intelligence.
Possibile legame con i sorvoli dei droni in Scandinavia
Le autorità francesi hanno concentrato i sospetti della petroliera anche sui recenti sorvoli di droni che hanno interessato gli aeroporti di Copenaghen, in Danimarca, e di Oslo, in Norvegia, tra il 22 e il 25 settembre, causando cancellazioni di voli e momentaneo panico nei cieli scandinavi.
Sebbene non sia stato confermato un collegamento diretto, i dati di navigazione tracciati da siti specializzati come Vessel Finder mostrano che la Pushpa si trovava nelle acque danesi proprio in quelle date, sollevando ipotesi secondo cui la nave possa essere stata utilizzata come piattaforma di lancio o come copertura logistica per le operazioni dei droni.
La rotta della petroliera sospetta
Gli analisti hanno ricostruito la rotta della petroliera: partita dall’India a inizio agosto, la nave è rimasta ancorata al largo del villaggio russo di Oust-Louga fino al 18 settembre, per poi dirigersi verso Primorsk, vicino a San Pietroburgo. Dopo una breve sosta al terminal petrolifero russo, la Pushpa ha ripreso il cammino verso ovest, arrivando al largo della Danimarca il 22 settembre, giorno del primo sorvolo dei droni. Il 25 settembre era a 160 chilometri a ovest della Danimarca e successivamente ha attraversato la Manica e l’Atlantico, cambiando rotta il 28 settembre verso le coste francesi e fermandosi al largo di Saint-Nazaire.
Secondo la procura marittima di Brest, l’indagine riguarda “sospetto di violazione della legge a bordo”, “mancata documentazione della nazionalità e della bandiera della nave” e “rifiuto di ottemperare agli ordini delle autorità”. La petroliera era diretta a Vadinar, in India, dove dovrebbe arrivare il 20 ottobre. Le autorità sospettano che appartenga alla flotta fantasma russa, che consente di aggirare le restrizioni internazionali sul commercio di petrolio, mantenendo operative le esportazioni verso mercati internazionali nonostante le sanzioni.
Macron: "Equipaggio petroliera ha commesso reati molto gravi"
Il presidente francese Emmanuel Macron, a margine di una riunione di leader europei a Copenaghen sul tema della sicurezza contro eventuali attacchi di droni, ha sottolineato che l’equipaggio della nave avrebbe commesso “reati molto gravi”, senza fornire ulteriori dettagli, confermando però l’apertura dell’inchiesta giudiziaria.
La vicenda ha sollevato interrogativi sulle modalità con cui la flotta fantasma russa riesca a muoversi attraverso le rotte internazionali, aggirando sanzioni e controlli, e su eventuali utilizzi di navi civili per operazioni militari o di intelligence.