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Guerra in Ucraina

Perché ieri a Mosca ha sfilato un solo carro armato secondo l’esperto militare

Mirko Campochiari, esperto militare di Parabellum: “Rumors dicono che si temessero attentati. Sarebbe stato complicato controllare un numero eccessivo di mezzi, truppe e membri del pubblico, quindi si è scelto di ridimensionare una parata che negli anni passati aveva numeri ben superiori”.
Intervista a Mirko Campochiari
Analista militare - Parabellum
A cura di Davide Falcioni
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L'unico carro armato sfilato ieri a Mosca: un T-34 della Seconda Guerra Mondiale
L'unico carro armato sfilato ieri a Mosca: un T-34 della Seconda Guerra Mondiale
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Se c'è una cosa che è balzata subito agli occhi degli osservatori di tutto il mondo che ieri hanno assistito alla tradizionale parata del V-Day sulla Piazza Rossa di Mosca è stata la scarsità di mezzi militari mostrata dai vertici delle forze armate nella capitale russa. Un solo carro armato T-34 dell'esercito sovietico risalente alla Seconda Guerra Mondiale ha sfilato in mondovisione, seguito poi da veicoli più moderni ma da nessun altro tank: nessun T-72 o T-90, nemmeno i T-14 "Armata". Una scelta decisamente anomala per un regime – quello di Putin – che in passato ha sempre dato sfoggio dei migliori pezzi del suo armamentario bellico.

Come ha fatto notare l'analista militare Paolo Mauri su Inside Over "non si sono visti neanche i veicoli AIFV (Armoured Infantri Fighting Vehicle) tipo Bmp, Bmd o Btr (ad eccezione di un paio che hanno preceduto altri mezzi), nessun veicolo MLRS (Multiple Launch Rocket System) come i Tornado-G, e nemmeno gli obici semoventi MSTA-S (2S19). Nessun lanciarazzi Tos, né i BMPT-72 Terminator oppure i Kurganets-25, che pure mancavano l’anno scorso. Nemmeno droni di vario tipo trasportati su autoarticolati. Grandi assenti anche diversi sistemi missilistici terra-aria come i Buk-M3, i Pantsir (nelle varie versioni) o i Tor-M2".

Come mai? Secondo il quotidiano bollettino dell'intelligence britannica la parata  ha "evidenziato le sfide materiali e di comunicazione strategica che l'esercito russo sta affrontando da 15 mesi nella guerra in Ucraina". "Nonostante le pesanti perdite in Ucraina, la Russia avrebbe potuto schierare più veicoli blindati" ma "le autorità probabilmente si sono astenute dal farlo perché hanno voluto evitare critiche interne sulla priorità delle parate rispetto alle operazioni di combattimento".

Dara Massicot, analista del think tank Rand, ha fatto notare però che se i carri erano assenti da Mosca erano invece ben presenti altrove, sebbene i numeri siano stati abbastanza contenuti: a Vladivostok, Murmansk, Khabarovsk, Ussuriysk, Yuzno-Sakhalinsk, Nizhniy Novgorod e altre località i tank hanno regolarmente sfilato, accompagnati da altri veicoli moderni

Campochiari (Parabellum): "Putin temeva attentati"

Interpellato da Fanpage.it Mirko Campochiari (storico, analista militare, collaboratore di Limes e fondatore di Parabellum) ha fornito una possibile interpretazione della scelta di Putin di non schierare nessun carro armato moderno a Mosca, né far decollare mezzi dell'aviazione o pattuglie acrobatiche: "Cominciamo col dire che non ci sono stati problemi di maltempo che avrebbero potuto giustificare l'assenza di aerei da guerra. Anche i mezzi di terra mostrati sono stati pochi rispetto agli standard, meno di 150 e un solo carro armato T-34 85, mezzo iconico della vittoria sovietica sul nazismo. Era presente qualche veicolo per fanteria, dei Btr 80; i russi hanno mostrato dei sistemi antiaerei S-400, sistemi balistici intercontinentali come gli Yar e il classico cannone d'artiglieria divisionale ZIS-3 da 76 millimetri del 1942. Sì, è molto strano che a Mosca ci siano stati così pochi mezzi e anche pochi uomini, a quanto pare meno di 10mila, per di più quasi tutti cadetti".

Un sistemo balistico intercontinentale YAR
Un sistemo balistico intercontinentale YAR

Una scelta, quella di schierare pochi uomini e mezzi nella capitale russa, che Campochiari spiega con ragioni di sicurezza: "Rumors dicono che si temessero attentati. Sarebbe stato complicato controllare un numero eccessivo di mezzi, truppe e membri del pubblico, quindi si è scelto di ridimensionare una parata che negli anni passati aveva numeri ben superiori".

S400 nella Piazza Rossa
S400 nella Piazza Rossa

"Putin ha paragonato l'Ucraina alla Germania di Hitler"

Anche il discorso di Putin per Campochiari è stato piuttosto blando: "Ha voluto tracciare un collegamento tra l'invasione dell'Ucraina e il sacrificio di oltre 20 milioni di soldati russi durante la Seconda Guerra Mondiale, non a caso si è fatto accompagnare da veterani, compresi alcuni del 2014. Il capo del Cremlino ha attaccato le ‘elite occidentali' e criticato le pretese di superiorità dell'Occidente, ricordando che altri in passato avevano provato a utilizzare la narrativa della superiorità, e che anche in quel caso non era finita benissimo. Putin naturalmente si riferiva alla Germania di Hitler, paragonata all'Ucraina di oggi. E sempre dell'Ucraina il presidente russo ha parlato in maniera paternalistica, dicendo che si tratta di un Paese ostaggio di un colpo di stato guidato da un regime criminale che risponde a padroni occidentali".

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Insomma, per Putin niente di nuovo dal punto di vista della retorica: la parata del 9 maggio di Mosca potrebbe essere stata ridimensionata per il timore di attentati tutt'altro che improbabili dopo l'attacco di droni al Cremlino della scorsa settimana. La Russia di oggi, dunque, deve fare i conti con non poche minacce alla sicurezza interna, con una possibile e imminente controffensiva ucraina e con le critiche pressoché quotidiane del leader del gruppo mercenario Wagner Yevgeny Prigozhin, che proprio ieri ha incolpato il ministero della Difesa per l'abbandono di alcune posizioni precedentemente conquistate a Bakhmut. "Basta con le cazz**e in tv, il Giorno della Vittoria è dei nostri nonni, noi non abbiamo meritato un singolo millimetro di questa vittoria. Smettetela di cazzeggiare sulla Piazza Rossa".

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