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Paura per il coronavirus: anche Pechino cancella i festeggiamenti di Capodanno

Pechino ha annullato i festeggiamenti per il Capodanno cinese a causa dell’epidemia del coronavirus. Dopo Wuhan una seconda città, Huanggang, è stata messa in quarantena. Si trova a circa 60 chilometri di distanza da quella ritenuta il focolaio del virus dove sono stati bloccati tutti i trasporti pubblici, i treni e gli aerei.
A cura di Susanna Picone
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Anche la città di Pechino ha deciso di annullare i festeggiamenti per il Capodanno cinese a causa dell'epidemia del misterioso coronavirus che ha provocato la morte di decine di persone nella provincia dell'Hubei. Nel dare l'annuncio, le autorità locali hanno fatto riferimento a celebrazioni "di ampia portata”. Sempre a Pechino, inoltre, è stata chiusa la Città Proibita di Pechino a causa dei timori per il contagio. La situazione per il nuovo virus, che ha già ucciso un totale di 25 persone stando agli ultimi dati in arrivo dalla Cina, crea allarme e per evitare nuovi contagi Pechino ha preso una decisione sul Capodanno in linea con quella che era stata già presa nei giorni scorsi dalla città di Wuhan, dove è scoppiato il focolaio del virus. Le autorità cinesi hanno anche deciso di rinviare l'uscita al cinema di sette film per via dell'epidemia causata dal nuovo coronavirus. Le pellicole sarebbero dovute uscire nei cinema cinesi durante il Festival di primavera ma essendo le sale spazi circoscritti le autorità hanno giudicato troppo alto il rischio di trasmissione del virus. Sulla base delle conoscenze attuali si sa che il virus cinese 2019-nCoV è passato dai pipistrelli ai serpenti e quindi all’uomo. Oggi è stata isolata la città di Wuhan e anche una seconda città a 60 chilometri di distanza, Huanggang.

Virus cinese, primo contagio a Singapore

Intanto, è arrivata la notizia del primo caso di coronavirus a Singapore. Lo riferiscono i media locali, che citano il ministro della Salute, secondo quanto riporta Bloomberg. Il caso, come riporta lo Straits Time, riguarda un uomo di 66 anni di Wuhan, epicentro dell'epidemia, arrivato a Singapore il 20 gennaio scorso. Il figlio di 37 anni è trattato in ospedale come caso sospetto mentre i suoi compagni di viaggio sono in quarantena. Un'altra donna di 53 anni, anch'essa cinese, è risultata positiva ai test preliminari, ancora in attesa di conferma. Proprio a Wuhan, focolaio dell'infezione, sono una ventina gli italiani che si trovano, in città. Lo si apprende da fonti locali. Alcuni sono residenti, altri invece sono lì per studio o per turismo. L'ambasciata d'Italia a Pechino – interpellata al proposito – ha fatto sapere di essere in contatto con tutti i connazionali a Wuhan.

Coronavirus, a Dubai controlli su tutti i passeggeri dalla Cina

L’aeroporto di Dubai, il più grande scalo del Medio Oriente, ha deciso di controllare con gli scanner tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina nell'ambito della prevenzione della diffusione del coronavirus. In Italia, i passeggeri arrivati questa mattina a Fiumicino da Wuhan sono passati in un canale sanitario dedicato e a loro sono state applicate le procedure disposte dalle autorità dopo la diffusione del contagio. Stanno tutti bene, secondo quanto ha riferito il direttore sanitario di Aeroporti di Roma.

Allerta per il coronavirus anche in Brasile

In Brasile è stata ricoverata ieri a Belo Horizonte una donna con problemi respiratori proveniente dalla Cina e le autorità dello Stato di Minas Gerais lo hanno catalogato tra i casi sospetti, anche se nel frattempo il governo federale ha escluso l'esistenza del problema. "Non è stato individuato nessun caso sospetto di polmonite indeterminata in Brasile legato all'evento della Cina", è rimasto prudente il ministero della Sanità.

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